
Produzione industriale ancora in calo nel primo trimestre 2025, ordini e fiducia risalgono nonostante i dazi
Segnali contrastanti dall’industria bergamasca, stabile la situazione dell’artigianato. La minaccia tariffaria al momento non incide sulle aspettative degli imprenditori
Dopo il miglioramento evidenziato a fine 2024, il 2025 si apre a Bergamo con una nuova caduta della produzione dell’industria: su base annua la flessione è del -2%, mentre rispetto al trimestre precedente il calo è del -0,7%. Il numero indice scende così a quota 117,3, proseguendo la fase negativa in corso dalla fine del 2022. Tuttavia gli indicatori “anticipatori” confermano il miglioramento già evidenziato alla fine dello scorso anno, registrando una crescita degli ordini (+1,6%) e un rasserenamento delle aspettative, dato particolarmente significativo, visto che l’indagine si è svolta ad aprile, in concomitanza con i provvedimenti sui dazi da parte dell’amministrazione statunitense. L’artigianato conferma invece l’andamento stabile registrato nel corso del 2024, con variazioni che nel primo trimestre risultano nulle sia nel confronto su base annua che su base trimestrale, mentre le aspettative sono negative ma in linea con i valori dei trimestri scorsi.
Nel primo trimestre 2025 le imprese dell’industria attive in provincia di Bergamo (con almeno 10 addetti) hanno dichiarato un calo significativo della produzione su base annua: la variazione tendenziale è infatti del -2%, un dato in peggioramento in confronto ai valori degli ultimi due trimestri. La tendenza negativa è confermata dalla sequenza delle variazioni congiunturali, ossia calcolate rispetto al trimestre precedente, che dopo una seconda parte del 2024 di sostanziale stabilità (variazioni pari a +0,1% e -0,1%) evidenzia una flessione del -0,7%. Il numero indice scende così a quota 117,3 (2015=100), tornando sui livelli di fine 2021. Il dato bergamasco è in controtendenza rispetto alla situazione regionale, dove si è registrato un calo meno marcato su base annua (-0,4% tendenziale) e un lieve incremento congiunturale (+0,4%).
Il dettaglio settoriale, da considerare con cautela per via della ridotta significatività statistica, evidenzia come la performance della produzione industriale bergamasca risenta del risultato negativo della meccanica, il settore più rilevante in termini dimensionali, e del tessile, mentre siderurgia e gomma-plastica mostrano un andamento più favorevole della media.
Anche il fatturato torna a mostrare una flessione congiunturale (-0,4%) dopo tre incrementi consecutivi (+0,2%; +0,3% e +0,3% negli ultimi trimestri), mentre su base annua la variazione risulta sostanzialmente nulla. La quota di fatturato estero scende sotto il 40% (38,4%).
Le imprese dell’artigianato manifatturiero bergamasco (con almeno 3 addetti) nel primo trimestre del 2025 hanno registrato una variazione nulla della produzione sia nel confronto tendenziale, ovvero rispetto allo stesso trimestre del 2024, sia in quello congiunturale, ovvero rispetto al trimestre precedente. Si tratta di un proseguimento della fase di stabilità che ha interessato il comparto anche nel biennio 2023-2024, con un numero indice che è rimasto costantemente intorno a quota 121 quando invece i livelli produttivi dell’industria erano in diminuzione. Il dato di Bergamo risulta migliore della media lombarda, che ha registrato variazioni tendenziali e congiunturali lievemente negative (entrambe pari a -0,3%).