Sabato 23 Novembre 2024
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I brevetti europei mostrano una tendenza all'aumento nel periodo dal 2008 al 2021. Per ambito prevalgono le tecniche industriali e trasporti e la meccanica, più arretrate le tecnologie green.
Dai dati dell'Ufficio Brevetti Europeo, il numero dei brevetti europei pubblicati dal 2008 al 2021 facenti capo a inventori della provincia di Bergamo mostra una linea di tendenza crescente. La serie storica, pur con un andamento altalenante, ha registrato la sua migliore performance proprio nel 2021 con 143 brevetti, mentre il punto di minimo è stato toccato nel 2015 con 82 brevetti. Nell'intero periodo considerato gli inventori bergamaschi hanno ottenuto 1655 brevetti.
Anche la serie nazionale presenta il minimo e il massimo della curva in corrispondenza degli stessi anni 2015 e 2021. La Lombardia, invece, ha toccato il minimo nel 2015 e il massimo nel 2020, mentre il dato del 2021 è in calo rispetto all'anno precedente.
La quota di brevetti bergamaschi sul totale regionale oscilla tra i valori del 8% nel 2018 e del 12% nel 2013, ma non mostra una particolare tendenza.
Per quanto concerne le tipologie degli inventori bergamaschi nel 2021, sono imprese nel 92% dei casi e soggetti privati per l'8%. Rispetto alla Lombardia, mancano praticamente gli enti di ricerca, che a livello regionale erodono la quota dei privati.
Rispetto al campo tecnologico, i brevetti bergamaschi evidenziano una chiara preponderanza delle "Tecniche industriali e trasporti" (49%) seguiti dalla "Meccanica" (19%), dati che rispecchiano la composizione del tessuto produttivo locale. Significativo anche il dato relativo ai brevetti appartenenti alle "Necessità umane" (16%), che comprendono, tra le altre, tutte le innovazioni del comparto biomedicale.
Analizzando i brevetti classificati per macro-settore tecnologico, si evidenzia una significativa preponderanza di brevetti legati alle "Tecnologie meccaniche e trasporti" (61%).
Un segno di vitalità e innovatività del tessuto imprenditoriale locale lo si riscontra analizzando i brevetti riferiti alle aree più innovative, che sono nanotecnologie, fotonico, biotecnologie industriali, materiale avanzato, micro e nanoelettronica, tecnologie di produzione avanzate. I brevetti bergamaschi riferiti a queste attività ammontano al 24% del totale, percentuale simile a quella lombarda (23%), mentre la media nazionale è inferiore (20%).
Bergamo non eccelle invece analizzando sotto il profilo delle tecnologie green, dove risulta fanalino di coda. Solo il 3% dei suoi brevetti riguarda questo campo, contro il 4% lombardo e il 5% nazionale.
"Anche dai numeri dei brevetti europei si ha un'ulteriore conferma della vitalità e dell'innovatività del territorio bergamasco e in particolare delle sue imprese, a cui è riconducibile la quasi totalità dei brevetti" - commenta il presidente Carlo Mazzoleni - "La Camera di commercio, da parte sua, è fortemente impegnata nel sensibilizzare le imprese, soprattutto di minore dimensione, sull'importanza di proteggere la proprietà intellettuale a sostegno dell'innovazione tecnologica."
Le numerose attività messe in campo dalla Camera di commercio per il tramite di Bergamo Sviluppo in ambito di tutela della proprietà industriale hanno contribuito a sostenere il processo di innovazione e di tutela del know-how che si riscontra nella tendenza all'aumento dei brevetti europei. L'ufficio Marchi e brevetti, che opera anche come Patent Information Point, fornisce uno evoluto servizio di informazione, formazione e accompagnamento per rispondere alle esigenze delle imprese e degli inventori in senso lato. La stretta collaborazione con l'Università di Bergamo risulta fondamentale per svolgere questo compito strategico per mantenere alta la competitività.