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Martedì 26 Novembre 2024
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Nel 2023 in provincia di Bergamo sono state depositate complessivamente 89 domande di brevetto per invenzione industriale e modelli di utilità. Il dato conferma il movimento positivo iniziato lo scorso anno con 85 richieste dopo il crollo del 2021 a causa della pandemia, chiuso con 64.
Anche a livello nazionale si registra un incremento significativo dopo la flessione del 2022, con 9453 domande di brevetto per invenzione industriale e 1850 per modelli di utilità, cresciute rispettivamente del 4,1% e del 3% in confronto all’anno precedente.
Dato il periodo di segretezza di 18 mesi che intercorre tra il deposito della domanda e la pubblicazione, si rileva uno sfasamento tra i numeri dei depositi e quelli delle concessioni. I brevetti rilasciati nel territorio bergamasco nel corso del 2023 sono 53, di cui 26 per invenzione industriale e 13 per modelli di utilità. Nel 2022 erano 85.
Tra i titoli di proprietà industriale torna a crescere anche il marchio dopo la contrazione del 2022, con 662 richieste rispetto alle 604 dell’anno precedente. Tra le domande del 2023, 499 riguardano il primo deposito mentre 163 i rinnovi. Per quanto concerne i marchi registrati, invece, Bergamo conferma il momento positivo con 652 autorizzazioni, superando il 2022 e il 2021 che ne hanno collezionate rispettivamente 569 e 551.
Inoltre, si osserva una forte crescita anche per le domande di tutela dei disegni, modalità attraverso la quale è possibile proteggere l’aspetto dell’intero prodotto o di una sua parte ed in particolare le caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale e dei materiali del prodotto stesso e del suo ornamento, a condizione che siano nuovi e abbiano carattere individuale. Nel 2023 a Bergamo sono state depositate 283 richieste mentre nell’anno precedente se ne sono raccolte solamente 64.
I disegni registrati nel nostro territorio durante il 2023 toccano quota 288 e anche questi mostrano un incremento esponenziale se confrontati con il dato del 2022, che ne contava 61.
Il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni commenta: “L'incremento dei brevetti depositati in provincia di Bergamo nel corso del 2023 è motivo di soddisfazione perché testimonia l'innovazione e la creatività del territorio. Riflette l'impegno costante delle imprese bergamasche nel campo della ricerca e dello sviluppo e il loro adattarsi alle sfide del mercato globale. I brevetti non sono solo indicatori di innovazione, ma rappresentano anche un importante strumento di crescita economica, in quanto favoriscono la competitività delle imprese sui mercati allargati. La Camera di commercio sostiene attivamente le imprese del territorio nello sforzo di proteggere la proprietà industriale, fornendo agli inventori servizi di informazione e accompagnamento”.
Sebbene i brevetti europei rilasciati a bergamaschi nel 2022 siano cinque in meno rispetto all’anno precedente, il 2022 è stato un anno positivo con risultati al di sopra della linea di tendenza, anch’essa in aumento. Ciò è quanto si rileva dall’analisi dei dati pubblicati dall’Ufficio Brevetti Europeo.
Dal 2008 al 2022 gli inventori bergamaschi hanno ottenuto 1793 brevetti, con la migliore performance in termini assoluti di 143 brevetti registrata nel 2021. Il punto minimo di 82 brevetti è stato toccato nel 2015, quando anche le serie nazionale e lombarda presentavano i loro numeri più bassi.
Passando ai brevetti nazionali, l’incidenza dei titoli ottenuti dagli inventori bergamaschi sul totale regionale è del 2,6%, ma non vengono conteggiati come bergamaschi quelli depositati con un domicilio elettivo da parte di mandatari, che risiedono per lo più nel capoluogo di regione. Invece, la quota bergamasca di brevetti europei, che tengono sempre conto della residenza del richiedente, era nel 2022 il 9% del totale lombardo e si può quindi affermare che questo valore rappresenti più correttamente la reale forza creativa del territorio.
“I dati sull’ottenimento di brevetti europei” – afferma Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio – “confermano l’innovatività delle imprese bergamasche, soprattutto nel campo delle tecniche industriali. Si aprono ora nuove prospettive con l’introduzione del brevetto unitario, che accorda la protezione nazionale in più Paesi europei con un’unica procedura, senza bisogno di convalide specifiche a ciascuno. La Camera di commercio, in particolare tramite Bergamo Sviluppo, è attiva nell’offrire a tutti gli inventori le informazioni e l’assistenza necessarie per affiancarli anche su questa nuova via.”
Il calo nel deposito di brevetti che si è osservato durante la pandemia è stato completamente recuperato nel corso del 2022. Durante lo scorso anno sono state infatti depositate in provincia di Bergamo 85 domande di brevetto relative a invenzioni e modelli di utilità, recuperando così il livello medio dei due anni pre pandemia, in particolare superando definitivamente il tonfo del 2021 che ha visto solo 64 depositi.
A livello nazionale si è verificato un picco di depositi nel 2020, mentre nel 2021 è iniziata una discesa, particolarmente pronunciata proprio nel 2022 in cui sono stati depositate ben 2000 domande in meno rispetto al valore medio tra il 2015 e il 2019. Simile è stato l’andamento della curva regionale.
Un terzo dei brevetti nazionali depositati a Bergamo nel 2022 riguarda la logistica (29%); seguono le necessità umane (25%), l’ingegneria meccanica (15%), le costruzioni fisse (13%), la chimica e la metallurgia (11%), mentre il tessile rappresenta il fanalino di coda con solo l’8%.
Nell’anno scorso i brevetti rilasciati per le domande depositate a Bergamo sono stati 65, 14 in più rispetto all’anno precedente.
Il dato numericamente più abbondante tra i titoli di proprietà industriale è, come sempre, costituito dai marchi. Nel 2022 in provincia di Bergamo ne sono stati depositati 609. Nonostante il numero di questi depositi sia diminuzione rispetto al 2021, che ne registrava 682, resta visibile una netta tendenza all’aumento della registrazione dei marchi a partire dal 2015. In Italia nel 2022 ne sono stati depositati 60.739, ai livelli del 2020, dopo il massimo storico dei 70.932 depositi nel 2021.
L’ufficio marchi e brevetti della Camera di commercio è ormai affermato nei compiti di informazione puntuale e di assistenza personalizzata rispetto allo svolgimento delle attività amministrative che prevalevano nel passato. In qualità di Patent Information Point, segue l’inventore dalla fase di concepimento dell’invenzione alla definizione delle strategie più adeguate per proteggerla.
“I dati disponibili non ci rivelano quante domande di brevetto provengano dalle imprese bergamasche quando queste decidono di affidarsi a mandatari fuori provincia, tuttavia le domande depositate in provincia di Bergamo sono tornate ai livelli pre pandemia” – rimarca Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio. “L’ufficio camerale marchi e brevetti, gestito da Bergamo Sviluppo, riafferma il suo ruolo di riferimento, non solo rispetto alla fase di deposito, ma soprattutto come punto di assistenza e di informazione qualificata”.
Dai dati dell'Ufficio Brevetti Europeo, il numero dei brevetti europei pubblicati dal 2008 al 2021 facenti capo a inventori della provincia di Bergamo mostra una linea di tendenza crescente. La serie storica, pur con un andamento altalenante, ha registrato la sua migliore performance proprio nel 2021 con 143 brevetti, mentre il punto di minimo è stato toccato nel 2015 con 82 brevetti. Nell'intero periodo considerato gli inventori bergamaschi hanno ottenuto 1655 brevetti.
Anche la serie nazionale presenta il minimo e il massimo della curva in corrispondenza degli stessi anni 2015 e 2021. La Lombardia, invece, ha toccato il minimo nel 2015 e il massimo nel 2020, mentre il dato del 2021 è in calo rispetto all'anno precedente.
La quota di brevetti bergamaschi sul totale regionale oscilla tra i valori del 8% nel 2018 e del 12% nel 2013, ma non mostra una particolare tendenza.
Per quanto concerne le tipologie degli inventori bergamaschi nel 2021, sono imprese nel 92% dei casi e soggetti privati per l'8%. Rispetto alla Lombardia, mancano praticamente gli enti di ricerca, che a livello regionale erodono la quota dei privati.
Rispetto al campo tecnologico, i brevetti bergamaschi evidenziano una chiara preponderanza delle "Tecniche industriali e trasporti" (49%) seguiti dalla "Meccanica" (19%), dati che rispecchiano la composizione del tessuto produttivo locale. Significativo anche il dato relativo ai brevetti appartenenti alle "Necessità umane" (16%), che comprendono, tra le altre, tutte le innovazioni del comparto biomedicale.
Analizzando i brevetti classificati per macro-settore tecnologico, si evidenzia una significativa preponderanza di brevetti legati alle "Tecnologie meccaniche e trasporti" (61%).
Un segno di vitalità e innovatività del tessuto imprenditoriale locale lo si riscontra analizzando i brevetti riferiti alle aree più innovative, che sono nanotecnologie, fotonico, biotecnologie industriali, materiale avanzato, micro e nanoelettronica, tecnologie di produzione avanzate. I brevetti bergamaschi riferiti a queste attività ammontano al 24% del totale, percentuale simile a quella lombarda (23%), mentre la media nazionale è inferiore (20%).
Bergamo non eccelle invece analizzando sotto il profilo delle tecnologie green, dove risulta fanalino di coda. Solo il 3% dei suoi brevetti riguarda questo campo, contro il 4% lombardo e il 5% nazionale.
"Anche dai numeri dei brevetti europei si ha un'ulteriore conferma della vitalità e dell'innovatività del territorio bergamasco e in particolare delle sue imprese, a cui è riconducibile la quasi totalità dei brevetti" - commenta il presidente Carlo Mazzoleni - "La Camera di commercio, da parte sua, è fortemente impegnata nel sensibilizzare le imprese, soprattutto di minore dimensione, sull'importanza di proteggere la proprietà intellettuale a sostegno dell'innovazione tecnologica."
Le numerose attività messe in campo dalla Camera di commercio per il tramite di Bergamo Sviluppo in ambito di tutela della proprietà industriale hanno contribuito a sostenere il processo di innovazione e di tutela del know-how che si riscontra nella tendenza all'aumento dei brevetti europei. L'ufficio Marchi e brevetti, che opera anche come Patent Information Point, fornisce uno evoluto servizio di informazione, formazione e accompagnamento per rispondere alle esigenze delle imprese e degli inventori in senso lato. La stretta collaborazione con l'Università di Bergamo risulta fondamentale per svolgere questo compito strategico per mantenere alta la competitività.
I brevetti rilasciati a inventori residenti in provincia di Bergamo nel 2021 sono stati 69, dato che conferma la crescita tendenziale in atto dal 2015, con addirittura una fiammata nel biennio 2019-2020 in cui si è raggiunta la quota di rispettivamente 106 e 105 brevetti concessi. Possono costituire oggetto di brevetto le invenzioni industriali, i modelli di utilità e le nuove varietà vegetali.
Classificati per tipologia di invenzione, l’impennata registrata nel 2020 di brevetti per il soddisfacimento delle necessità umane è rientrata, restituendo così il podio alla logistica che, dal 27% dello scorso anno è tornata a rappresentare una quota del 34%. Fanalino di coda si confermano le idee brevettuali inerenti il tessile.
Se consideriamo invece le domande di brevetto presentate, a Bergamo il totale del 2021 è stato di 83 domande, il 5% delle quali presentate attraverso l’ufficio marchi e brevetti della Camera di commercio. Il totale nazionale ammonta a 49.394 domande, solo il 2% delle quali è stato presentato attraverso gli enti camerali, mentre il restante 98% è avvenuto tramite la procedura on line da parte degli inventori o dei loro mandatari incaricati.
Il dato numericamente più abbondante tra i titoli di proprietà industriale è tuttavia costituito, come sempre, dai marchi. Nel 2021 in provincia di Bergamo sono stati registrati 678 marchi, con un aumento dell’8% rispetto al 2020. In Italia le richieste registrate nel 2021 sono state 70.908 (erano 60.857 nel 2020), di cui il 30% presso le Camere di commercio e la restante parte on line. Ancora una volta la percentuale di domande presentate all’ufficio camerale di Bergamo risulta superiore alla media nazionale (45% del totale provinciale). Detto questo, dall’introduzione del sistema di deposito on line avvenuto nel 2015, si registra un crescente gradimento nei confronti della piattaforma telematica, conseguenza del processo di digitalizzazione in atto.
La forbice tra la situazione bergamasca e quella italiana e si amplia ulteriormente considerando la globalità delle domande di brevetti e i marchi, computando cioè anche trascrizioni, annotazioni e seguiti: la Camera di commercio di Bergamo ha svolto un’attività diretta nettamente superiore alla media nazionale (40% rispetto al 18%). Da gennaio a dicembre 2021 l'ufficio camerale, che è gestito da Bergamo Sviluppo, ha trasmesso telematicamente all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi un numero di 333 pratiche, punto finale di una costante attività di assistenza informativa su procedure sia cartacee che telematiche, che ha prodotto tra l’altro oltre 1.500 interazioni con oltre 600 utenti.
A livello provinciale sta aumentando la propensione a tutelare la proprietà industriale tramite gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento giuridico italiano e comunitario. Infatti, salvo l’inevitabile eccezione del 2020, il numero dei depositi in provincia di Bergamo è costantemente aumentato dai 605 del 2015 ai 768 del 2021. Bergamo si colloca con i suoi depositi di marchi e brevetti al terzo posto nella classifica regionale (2% del totale), seguendo Brescia (5%) e Milano che, con 28.379 domande su 33.007, detiene una quota dell’86%. Va precisato che molte aziende, anche bergamasche, si affidano per il deposito dei titoli di proprietà industriale a mandatari, la maggior parte dei quali domiciliati appunto a Milano.
Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “I dati confermano l’efficacia dell’impegno messo in campo dalla Camera di commercio, il cui ruolo si è evoluto dall’eseguire un mero compito amministrativo al fornire un servizio strutturato di accompagnamento e assistenza. Fondamentale è la collaborazione con l’Università di Bergamo per offrire agli inventori un supporto specialistico, anche con incontri individuali di consulenza.”
La normazione serve alle imprese per essere più competitive, lavorare meglio e rispettare l’ambiente. Ma dove trovare tutte le informazioni utili a capire cosa possono fare le norme tecniche per la “mia” azienda, tanto più se piccola, micro o addirittura individuale?
Lo scopo è quello di facilitare lo sviluppo della consapevolezza delle potenzialità della normazione, per poi farla evolvere in “cultura della normazione” che determini comportamenti orientati alla realizzazione di “un mondo fatto bene”, alla crescita economica, al progresso sociale, all’innovazione per uno sviluppo concretamente sostenibile.
Uno dei contenuti principali del portale è la sezione dedicata agli UNICAdesk, gli sportelli di accompagnamento intelligente alla conoscenza delle norme UNI: dalla consultazione all’applicazione. Gli sportelli - dove opera personale appositamente formato sulla normazione - attualmente sono nove distribuiti nel Paese, presso le Camere di commercio e le Aziende Speciali camerali che per prime hanno investito per rendere disponibile il servizio alle PMI.
Ai contenuti informativi si affiancano tante opportunità di formazione. Nella sezione “Eventi” sono raccolti tutti gli appuntamenti formativi e informativi per approfondire i temi di normazione più nuovi e di maggiore impatto.
“Colloco la creazione di questo portale - e a maggior ragione l’intera collaborazione con Unioncamere - nell’ambito delle azioni dell’Infrastruttura per la Qualità, cioè un supporto alle imprese per affrontare più preparate le sfide di mercato, grazie alla condivisione dello stesso linguaggio e di conoscenze sempre aggiornate sullo stato dell’arte” afferma il Presidente UNI Giuseppe Rossi.
“La normazione è fondamentale per consentire alle imprese di affrontare al meglio le sfide della digitalizzazione e della transizione ecologica, per operare sempre più in una logica di business collaborativo e per essere più competitive sui mercati. L’attivazione degli sportelli UNICAdesk presso la rete camerale ha proprio l’obiettivo di offrire servizi concreti alle micro, piccole e medie imprese affiancandole nell’adozione delle norme tecniche fondamentali per migliorare la qualità di prodotti e servizi, l’efficacia e l’efficienza dei processi organizzativi e dei sistemi di gestione. Anche grazie a questo nuovo portale potremo, insieme ad UNI e con il supporto della società di sistema DINTEC, specializzata sui temi della normativa tecnica e dell’innovazione, essere sempre più al fianco delle imprese nell’affrontare sfide strategiche per il nostro sistema produttivo” afferma il Presidente di Unioncamere Andrea Prete.
Per visitare il sito e saperne di più: Accordo Quadro Unioncamere-UNI.
Sono aperte fino al 3 settembre prossimo le candidature per il premio “Top of the PID 2021”, indetto ogni anno dai Punti Impresa Digitale (PID) delle Camere di commercio. L’iniziativa selezionerà i progetti, in corso o già realizzati, promossi dalle imprese, singole o associate, che utilizzando le tecnologie digitali hanno saputo innovare i prodotti o i modelli di business. L’edizione 2021, la terza, punta in particolare a individuare e dare visibilità ai progetti innovativi che possono aiutare le imprese nella ripartenza post pandemia, incentivando la trasformazione digitale e la transizione ecologica.
I progetti di innovazione digitale che possono essere candidati per partecipare all’edizione 2021 del premio devono fare riferimento ai seguenti ambiti:
Per candidarsi è necessario:
Per le imprese bergamasche interessate a partecipare al premio, il PID di Bergamo, gestito da Bergamo Sviluppo, è a disposizione per fornire informazioni sull’iniziativa (tel. 035/3888011, email pid.bergamosviluppo@bg.camcom.it).
Le informazioni sul premio sono consultabili anche sul sito di Bergamo Sviluppo.
Ultimi giorni per presentare le domande di partecipazione alla nuova edizione del Bando Economia Circolare. Le Camere di commercio lombarde, affiancate dalla Regione Lombardia, confermano la strategicità dell'innovazione sostenibile per la competitività del tessuto imprenditoriale lombardo, in linea anche con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il bando intende favorire la transizione delle micro, piccole e medie imprese lombarde verso un modello di economia circolare.
Per maggiori dettagli, consultare la pagina del bando.
L’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale ricopre un ruolo sempre più importante nelle richieste delle imprese: per circa 2,6 milioni di ingressi, il 79% delle entrate programmate dalle imprese, la competenza green è ritenuta necessaria per svolgere la professione. Per 1,2 milioni di entrate, pari al 38%, il grado di importanza di questa competenza è addirittura considerato elevato. È questo il fatto saliente che emerge nell’ultima edizione del volume “Le competenze green” della collana di pubblicazioni del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL e condotta sul territorio bergamasco da Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di commercio di Bergamo.
Tra le professioni per le quali le competenze verdi assumono maggiore importanza si incontrano gli ingegneri civili (competenza elevata richiesta per il 69% delle assunzioni), gli ingegneri elettronici e in telecomunicazioni (63%), i tecnici della gestione di cantieri edili (63%), i tecnici della sicurezza sul lavoro (55%) e gli ingegneri energetici e meccanici (53%). Comunque, data la trasversalità della competenza, si evidenziano valori elevati anche in figure meno specializzate, come gli idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas (61%) e i cuochi in alberghi e ristoranti (55%).
La richiesta di competenze legate alla ecosostenibilità cresce di pari passo con il livello di istruzione, essendo infatti richieste all’84% dei laureati e di chi è in possesso di un diploma di istruzione tecnica superiore. Tuttavia, anche per chi detiene un diploma professionale o di livello secondario l’attitudine al risparmio energetico e la sensibilità ambientale è un requisito importante per svolgere l’attività in azienda, richiesto rispettivamente al 78% delle entrate.
Oltre 558mila imprese dell’industria e dei servizi hanno investito in competenze green nel 2020. Ciò significa che il 39% delle aziende ha richiesto ad almeno la metà dei profili ricercati il possesso di attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale
“La crisi pandemica del Covid-19” – racconta Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo – “ha accelerato i processi per una transizione ecologica dell’economia, che diventa un vero e proprio pilastro della ripresa economica e dei processi di innovazione strutturale dei sistemi produttivi nazionali e comunitari, così come indicati dal Next Generation Eu e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.”
“I temi della green economy, dell’economia circolare, dei green jobs e del loro impatto sul mercato del lavoro” – prosegue Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio di Bergamo – “diventano sempre più un elemento decisivo nelle scelte di politica economica, ma anche nelle politiche di formazione e del mercato del lavoro. Gli stessi prodotti e tecnologie green acquisiscono un peso crescente nelle scelte di investimento, soprattutto nel settore dei servizi pubblici, chimico, farmaceutico e petrolifero, oltre alla gomma, alle materie plastiche e al trasporto e logistica.
La pubblicazione dedica approfondimenti settoriali su costruzioni, meccatronica e servizi avanzati alle imprese in quanto comparti particolarmente sensibili alla doppia transizione – ecologica e tecnologica – che beneficeranno delle politiche espansive nazionali ed europee. In particolare, nel settore delle costruzioni sono richieste competenze green a circa l’82% delle entrate, nella meccatronica all’82,7%, nel turismo e la ristorazione all’83,8% e nei servizi avanzati di supporto alle imprese all’84,8% degli ingressi.
Analoghe risultanze emergono anche nel volume “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2021-2025)” di recente pubblicazione, elaborato sempre nell’ambito del sistema informativo Excelsior: nei prossimi cinque anni il 62% delle risorse che entreranno nel mondo del lavoro dovrà essere in possesso di competenze green. Le professioni verdi comprendono sia professioni specifiche che sono richieste per soddisfare i nuovi bisogni della green economy, sia quelle che dovranno affrontare la sfida di una riqualificazione delle competenze in chiave green, sia lavori non strettamente green ma che supportano le attività verdi grazie alla diffusione trasversale della macro tendenza della sostenibilità ambientale.
Sul sito excelsior.unioncamere.net è consultabile e scaricabile il volume completo, così come tutte le pubblicazioni realizzate nell’ambito del sistema informativo Excelsior. L’area Orientamento al lavoro e alle professioni di Bergamo Sviluppo è a disposizione per fornire informazioni sulle diverse pubblicazioni, sia sulle diverse iniziative relative al tema orientamento e supporto alle politiche attive del lavoro attuate a livello locale (referente: Pamela Mologni, tel. 035.3888.027, email mologni@bg.camcom.it).
In provincia di Bergamo, stando ai dati riferiti al 22 aprile scorso, su 94.008 imprese sono già 21.836 quelle che hanno attivato il proprio Cassetto digitale. L’utilizzo di questo innovativo strumento di lavoro a Bergamo si attesta dunque al 23% del totale delle imprese, davanti sia alla Lombardia con il suo 18%, che alla media nazionale del 16%. L’incremento di adesioni orobiche al Cassetto digitale in questi primi mesi del 2021 è stato del +3,4%, con oltre 3.200 nuove iscrizioni.
Ammontano invece a un totale di 54.207 i documenti del Registro imprese scaricati direttamente dall’utente, senza allontanarsi dalla propria postazione di lavoro e in modo gratuito. Questo dato è allineato al valore nazionale, con ogni impresa che ha mediamente scaricato tra i due e i tre documenti.
Il sistema camerale raggiunge il nuovo importante traguardo di un milione di imprenditori che hanno aderito a impresa.italia.it, il Cassetto digitale dell'Imprenditore, iniziativa avviata nel 2017 con l’intenzione di assumere un ruolo di interfaccia tra il mondo imprenditoriale e l'amministrazione pubblica.
Si tratta di un risultato significativo, con una crescita delle attivazioni del 100% in poco più di un anno, frutto dell'impegno di tutto il sistema camerale e di InfoCamere, in azione di partnership istituzionale a servizio delle imprese per la messa a disposizione di strumenti digitali di reale semplificazione e innovazione. Il servizio ha visto aderire, senza oneri, tutte le diverse forme di impresa. Rispecchiando la numerosità delle rispettive tipologie di impresa iscritte al registro, le società di capitali e le imprese individuali rappresentano insieme il 79% delle attivazioni.
Il traguardo del milione di adesioni vuol essere un nuovo segnale di come la Camera di commercio stia interpretando il concetto di trasformazione digitale, prioritaria per il mondo produttivo e per il sistema Paese, per il tramite di iniziative concrete: ogni Cassetto digitale, infatti, rappresenta un imprenditore dotato di identità digitale che, grazie all'utilizzo di smartphone e tablet, acquisisce sempre maggior consapevolezza del valore del patrimonio informativo delle Camere di commercio aperto alle esigenze della propria impresa.
Per accedere al Cassetto digitale dell’Imprenditore, non è richiesta una registrazione. Basta infatti navigare sul sito impresa.italia.it e autenticarsi con il proprio Spid o con la CNS – Carta Nazionale dei Servizi. Il sistema riconoscerà in automatico l’utente con la relativa qualifica aziendale.
Questo innovativo servizio si è dimostrato tempestivamente attuale in periodo di pandemia, rappresentando un esempio concreto di come impresa e pubblica amministrazione possano instaurare e sviluppare un rapporto continuativo assicurato dai paradigmi della fruizione in digitale non mediata.
Dichiara il presidente Carlo Mazzoleni: “Le Camere di commercio lavorano per raccordare l’impresa e il sistema amministrativo del Paese senza soluzione di continuità e in un rapporto di dialogo fluido. Impresa.italia.it è un esempio delle varie iniziative a supporto del percorso di semplificazione tanto atteso dal mondo imprenditoriale. Sono soddisfatto dell’adesione di tante imprese bergamasche, frutto della nostra attenzione alla digitalizzazione. Conferma la validità di questa innovazione e il ruolo della Camera di commercio quale naturale interlocutore per l‘impresa del futuro.”