Domenica 22 Dicembre 2024
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Il saldo tra aperture e chiusure evidenzia ancora una volta il dinamismo dei servizi a elevato valore conoscitivo. Le imprese artigiane perdono di vivacità
Al 30 settembre 2024 in provincia di Bergamo erano 91.157 sedi di imprese registrate e 82.994 le imprese attive. Rispetto a un anno prima queste sono aumentate di 137 posizioni, riportando una lieve crescita dello 0,2%.
Rispetto a un anno fa, tutti i settori hanno registrato cali, in particolare manifattura, agricoltura e commercio e lievemente anche le costruzioni, con l’eccezione dei servizi che registrano un generale aumento (+2,0%). Nello specifico, hanno contribuito a questa crescita le attività professionali tecniche e scientifiche, le attività finanziarie e assicurative, i servizi di informazione e comunicazione, le attività artistiche, le altre attività di servizi, le attività di noleggio e agenzie di viaggio, le attività immobiliari, l’istruzione, la sanità e assistenza sociale e, infine, l’alloggio e la ristorazione. Cala lievemente il trasporto e magazzinaggio.
Delle 1036 imprese iscritte nel trimestre le più numerose sono dei servizi complessivamente considerati, che hanno avuto 335 nuove imprese, valore che rapportato al numero delle registrate dà un tasso di natalità pari a 0,9%. A seguire, le costruzioni, il commercio, la manifattura e l’agricoltura.
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “ Il terzo trimestre dell’anno esprime un dinamismo del tessuto imprenditoriale bergamasco che si legge nel saldo positivo delle imprese iscritte. Di conseguenza, le imprese attive registrano una lieve crescita. A trainarla sono i servizi, tra cui spiccano, come negli ultimi tre trimestri, i settori a elevato contenuto conoscitivo e anche i dati sugli addetti occupati confermano la vivacità del comparto. L’artigianato presenta invece una minore vitalità rispetto al complesso delle imprese, dovuta soprattutto al calo della manifattura”.