I Consigli provinciali dell'economia, denominazione assunta dalle Camere di commercio sotto il regime fascista, istituirono nel 1929 il Premio per lungo e lodevole servizio destinato a impiegati, operai e agenti di campagna. Con questa iniziativa, intendevano premiare l'attaccamento dei dipendenti all’azienda nella quale avevano prestato servizio per lungo tempo e sancire con ciò il principio della collaborazione tra classi sociali proprio del corporativismo fascista.
Dopo la guerra, il Ministero dell'industria e del commercio emana nel 1952 una circolare con la quale promuove l'istituzione di un premio rivolto ai lavoratori dipendenti da molti anni presso la medesima impresa, alle imprese longeve e alle imprese, agli imprenditori e agli inventori caratterizzatisi per importanti innovazioni in campo sociale o tecnologico-industriale.
La richiesta del Ministero è accolta sollecitamente a Bergamo e il presidente della Camera di commercio Giacinto Gambirasio si fa interprete di questi valori, istituendo un premio destinato al riconoscimento della sola anzianità di servizio dei lavoratori dipendenti. La prima premiazione si svolse nel dicembre del 1952 e venne ampiamente pubblicizzata dall'Eco di Bergamo, che fu anche testimone di tutte le successive edizioni. Ogni anno un servizio fotografico ritraeva il clima festoso che caratterizzava l'iniziativa.
- Edizione 1952 (29 dicembre)
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L'Eco di Bergamo del giorno di Natale del 1952 anticipava: "Lunedì consegna solenne di 59 premi di fedeltà al lavoro della Camera di Commercio". L'iniziativa, “nobilissima e quanto mai piena di sensibilità sociale", veniva coronata da una cerimonia presieduta dal presidente della Camera di Commercio, comm. Gambirasio, con vari rappresentanti istituzionali, ma l'assenza, giustificata per un impedimento ministeriale, del Sottosegretario aIl'Industria e Commercio S.E. Carcaterra.
Peccato, perché il Presidente della Camera di Commercio gli avrebbe espresso la sua ammirazione per quanto era stato fatto in Italia negli ultimi sette anni e la sua soddisfazione per I'opera di rinascita intrapresa nel Mezzogiorno; ma gli avrebbe anche sottolineato che pur assommando le contribuzioni di Bergamo città e provincia in imposte dirette e indirette a oltre 10 miliardi di lire, il Governo non avesse ancora tenuto nella giusta considerazione le esigenze dell'economia e del lavoro bergamaschi, soprattutto in ordine alla soluzione di due importanti problemi: quello dell'irrigazione dell'Isola e quello delle comunicazioni ferroviarie, per cui quale minimo era stata domandata l'istituzione del doppio binario Bergamo-Treviglio.
- Edizione 1953 (21 dicembre)
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L'Eco di Bergamo descrive una manifestazione caratterizzata da un'atmosfera di cordiale e di affettuosa familiarità. Prosegue: “Ha riunito lavoratori dei campi e delle officine, impiegati e tecnici, artigiani e mezzadri, che al progresso economico hanno dedicato lunghi anni di operosità e la parte migliore della loro vita all'incremento produttivo, migliorando le aziende, o conseguendo dei brevetti o continuando nelle arti e nei mestieri la tradizione familiare".
Si distinguono Giovanni Barzaghi di Capriate con sessant'anni di lavoro sulle spalle; la maestra di magazzeno Giuseppina Bernareggi di Canonica d'Adda, che ha prestato la propria opera nella stessa azienda per mezzo secolo; l'impiegato dipendente da oltre 40 anni della Montecatini, distintosi per atti di coraggio nell'interesse dell'azienda all'epoca dell'occupazione tedesca; infine, il tipografo Cav. Francesco Giudici di Clusone che conduce da 50 anni un'antica tipografia artigiana.
- Edizione 1954 (31 ottobre)
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La cerimonia di quest'anno è anticipata a ottobre perché, oltre alla premiazione dei lavoratori, vede l'inaugurazione solenne della Borsa Merci, maestoso palazzo ideato da Marcello Piacentini, con soluzioni ambientali, tecniche ed artistiche realizzate da Sandro Angelini.
Si trattava di un tassello mancante in Bergamo bassa, quel “vivo, moderno centro mercantile nel quale convogliare e radunare tutti quei mercanti che già dispersi dal Prato di Sant'Alessandro, d'allora a oggi, sono andati a rifugiarsi o nei giardini del teatro Donizetti, o sugli spiazzi di Porta Nuova, o sotto gli alberi di Viale Roma, esposti a tutte le intemperie, non solo, ma privi di tutti quei mezzi che anche le contrattazioni mercantili oggi richiedono".
Dopo la benedizione di Sua Ecc. Mgr. Vescovo all'edificio, il taglio del nastro tricolore all'ingresso principale eseguito dal rappresentante del Governo, on. Quarello, Sottosegretario all'industria e al commercio, le autorità svolgono la visita ai saloni, alle sale, ai servizi e agli impianti, guidati dal Presidente della Camera di commercio. Infine, la premiazione dei lavoratori.
- Edizione 1955 (30 ottobre)
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Il 28 aprile la Camera di commercio riceve una missione commerciale della Somalia composta dalla “signorina Aurella Guled, gentile rappresentante della vita commerciale somala alla Fiera di Milano e del signor Amin Adde Osman, par la Camera di Commercio di Mogadiscio". Dopo gli incontri e la visita alla zona monumentale gli ospiti, “per l'amicizia e la conoscenza simpaticissima che essi avevano di Giorgio Oprandi, si sono recati alla sua casa e, seppure assente artista, hanno passato in rassegna i suoi lavori".
La cerimonia della fedeltà, alla fine di ottobre, premia 274 lavoratori con la solita medaglia d'oro e l'attestato. In concomitanza con l'evento, la Consulta Camerale fa il punto della situazione economica in tutti i più vitali settori della vita bergamasca. Sul tavolo ancora i problemi dei trasporti: sono caldeggiati il raddoppio dell'autostrada e l'istituzione di nuove autovie riservate al trasporto degli operai che lavorano a Milano; ma emergono anche necessità alberghiere per la provincia in rapporto alle nuove esigenze turistiche.
- Edizione 1956 (16 dicembre)
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Il 28 aprile la Camera di commercio riceve una missione commerciale della Somalia composta dalla “signorina Aurella Guled, gentile rappresentante della vita commerciale somala alla Fiera di Milano e del signor Amin Adde Osman, par la Camera di Commercio di Mogadiscio". Dopo gli incontri e la visita alla zona monumentale gli ospiti, “per l'amicizia e la conoscenza simpaticissima che essi avevano di Giorgio Oprandi, si sono recati alla sua casa e, seppure assente artista, hanno passato in rassegna i suoi lavori".
La cerimonia della fedeltà, alla fine di ottobre, premia 274 lavoratori con la solita medaglia d'oro e l'attestato. In concomitanza con l'evento, la Consulta Camerale fa il punto della situazione economica in tutti i più vitali settori della vita bergamasca. Sul tavolo ancora i problemi dei trasporti: sono caldeggiati il raddoppio dell'autostrada e l'istituzione di nuove autovie riservate al trasporto degli operai che lavorano a Milano; ma emergono anche necessità alberghiere per la provincia in rapporto alle nuove esigenze turistiche.
- Edizione 1957 (22 dicembre)
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La Giunta Camerale eleva a 290 il numero complessivo dei premi, 100 dei quali sono stati liberalmente offerti, come negli scorsi anni, dalla locale Unione degli Industriali. Nel giorno della cerimonia “maestranze ed imprenditori si sono cordialmente stretti la mano: la collaborazione di entrambe le categorie ha permesso il potenziamento della economia bergamasca".
La manifestazione è ormai diventata tradizionale e “a ogni edizione incontra nuovi consensi, come è dimostrato dal numero delle domande presentate alla segreteria del concorso, sempre crescente di anno in anno". Il più anziano premiato è il sig. Francesco Giuseppe Meringi di 86 anni, da 74 dipendente dell'Azienda Agricola dei nobili Finardi di Madone: ha battuto le mani quando s'è visto consegnare il diploma e ha ricevuto le congratulazioni del Vice Prefetto dott. Ariano e del dott. Conti, Presidente della Camera di Commercio.