Giovedì 26 Dicembre 2024
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È nel comparto siderurgico che Bergamo ha perso quote di mercato dell’export nazionale. L’export di metalli supera i livelli pre-Covid per tutti i primi 10 paesi tranne Regno Unito e Cina.
È stato di 2.173 milioni di euro il valore delle esportazioni bergamasche di Metalli di base e prodotti in metallo nell’anno 2021, una quota che piazza questa merceologia al terzo posto nella classifica dell’export manifatturiero della provincia, di cui rappresenta il 12,9% del totale.
Il settore è cresciuto del 14,5% rispetto al 2020, ma se si calcola la variazione rispetto all’anno della pandemia il dato risulta viziato dal blocco produttivo e commerciale di quel periodo. Il confronto con il 2019, esente da questa distorsione, ci mostra invece una flessione negativa pari a -2,2%.
Nel 2021 in Lombardia le esportazioni di Metalli di base e prodotti in metallo, che totalizzano 22.590 milioni di euro con una quota del 17,0% sull’export manifatturiero regionale, sono state in salita non solo rispetto al 2020 (+34,3%) ma anche sul 2019 (+17,7%). La stessa doppia crescita la si riscontra a livello nazionale (+26,0% rispetto al 2020 e +20,1% rispetto al 2019), dove questa merceologia raggiunge 61.847 milioni di euro e rappresenta il 12,6% del totale manifatturiero esportato.
Le esportazioni siderurgiche di Bergamo nel 2021 hanno totalizzato 860 milioni di euro, pari al 3,8% delle esportazioni nazionali, il che piazza la provincia all’undicesimo posto nella classifica italiana dopo Brescia, in testa con il 10,6%, Udine, Mantova, Cremona, Milano, Vicenza, Reggio-Emilia, Terni, Lecco e Ravenna. Dato che nel 2020 Bergamo occupava il settimo posto nella classifica nazionale con una percentuale del 5,4%, nell’ultimo anno si è persa una considerevole quota di mercato delle esportazioni italiane di prodotti siderurgici in ragione soprattutto della flessione di tubi, condotti, profilati cavi, che da soli rappresentano circa il 69% dell’export siderurgico.
L’arretramento di posizione non si è invece verificato in maniera così marcata se si considera l’intero settore dei metalli, laddove Bergamo è scesa dal quinto al settimo posto, mantenendo comunque una quota pari a circa il 4% grazie al contributo delle altre categorie di prodotto non incluse nel siderurgico.
Nel 2021 le esportazioni verso i primi dieci Paesi sono aumentate sia rispetto al 2020 che al 2019. Sono invece diminuite rispetto ad entrambi gli anni solo le esportazioni verso il Regno Unito e la Cina.
Commenta il presidente Carlo Mazzoleni:“I metalli di base e i prodotti in metallo sono il terzo settore dell’export bergamasco dopo la meccanica e la chimica. Il loro valore non ha ancora recuperato i valori pre-crisi nonostante il forte aumento dei prezzi. I tubi sono i principali responsabili della componente negativa, mentre altre merceologie hanno realizzato importanti balzi in avanti. Per l’anno in corso le incognite riguardano le dinamiche di prezzo dei metalli, che sembrano per il momento essersi stabilizzati su livelli elevati, oltre ovviamente ai costi dell’energia in un comparto caratterizzato generalmente da alti consumi”.