Mercoledì 27 Novembre 2024
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Il valore delle esportazioni nel 2021 supera non solo l’anno del lockdown, ma anche l’anno prima della pandemia. Incombono le ombre del confitto in Ucraina.
Il valore delle esportazioni di Bergamo nel trimestre totalizza 4.482 milioni di euro (+10,0% su base annua, contro variazioni del 13,6% in Lombardia e del 13,3% in Italia). Le importazioni sono state pari a 3.151 milioni (+41,8% tendenziale, contro +22,7% in Lombardia e +28,1% in Italia). Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.331 milioni, inferiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (1.815 milioni).
Per quanto riguarda le prestazioni dei settori trainanti dell’export provinciale, la situazione è la seguente: macchinari (1.059 milioni, -6,7%), prodotti chimici (742 milioni, +32,3%), metalli di base (561 milioni, +12,9%), gomma e materie plastiche (417 milioni, +16,5%), mezzi di trasporto (391 milioni, +6,9%), apparecchi elettrici (304 milioni, +17,5%), tessile e abbigliamento (281 milioni, +21,9%) e alimentari (250 milioni, +3,3%).
Per area geografica di destinazione nel trimestre in esame è positivo il tasso di variazione tendenziale verso l’area UE 27 post Brexit (+11,2%) e verso l’Eurozona (+11,6%). Per il resto tutte le variazioni sono positive tranne il Medio Oriente.
Rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente la variazione delle esportazioni verso i primi 10 paesi per interscambio commerciale con Bergamo sono quasi tutte positive: Germania (+17,1%), Francia (+5,6%), Stati Uniti (+30,3%), Spagna (+5,7%), Polonia (+10,9%), Svizzera (+13,8%), Paesi Bassi (+7,6%), Austria (+7,8%). Fanno eccezione la variazione negativa per la Cina (-6,2%) e la stabilità per il Regno Unito (+0,2%).
Nel complesso dell’anno le esportazioni bergamasche totalizzano 17.295 milioni di euro, ossia +19,2% rispetto al totale del 2020 e +6,0% rispetto al totale del 2019.
Commenta il presidente Carlo Mazzoleni “I numeri del quarto trimestre chiudono un anno molto positivo per le esportazioni bergamasche e italiane in generale, che hanno ampiamente recuperato la caduta del 2020 e hanno superato il livello dell’anno precedente lo scoppio della pandemia. Il peso della Russia sul totale dell’export bergamasco supera appena l’un per cento, ma lo scoppio della guerra sta già producendo i primi nefasti effetti a catena su tutti i mercati.”