Venerdì 22 Novembre 2024
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Le imprese attive crollano del 2,1% soprattutto nelle costruzioni, commercio e manifattura. Iscrizioni in calo del 12,4%, cessazioni in aumento del 12,8%
Il terzo trimestre 2022 si chiude con 92.757 sedi di imprese registrate in provincia di Bergamo. I dati di flusso mostrano un calo delle iscrizioni e una crescita delle cessazioni su base tendenziale: le iscrizioni sono infatti 890 (in diminuzione del -12,4% su base annua) mentre le cessazioni complessive - che comprendono quelle d’ufficio e non d’ufficio - sono 3.044 (in aumento del +254,5% su base annua). Tra queste ultime, nello specifico, le cessazioni d’ufficio sono 2.217 e le cessazioni non d’ufficio sono 827 (+12,8% su base annua).
L’aumento delle cessazioni d’ufficio, nello specifico, si deve alle cancellazioni massive di posizioni inattive, che in questo trimestre ha riguardato le imprese individuali con partita IVA che non hanno compiuto atti di gestione nell'ultimo triennio ai sensi del D.P.R. 247/04.
Il saldo complessivo tra iscrizioni e cessazioni complessive risulta negativo con -2.154 unità mentre il saldo tra iscrizioni e cessazioni non d’ufficio risulta positivo (+63 unità).
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “Nel terzo trimestre 2022 la demografia d’impresa bergamasca mostra chiari segnali di rallentamento. Le iscrizioni sono infatti calate, mentre le cessazioni complessive sono aumentate a seguito di due dinamiche, la cancellazione delle posizioni inattive da lungo tempo e il rimbalzo rispetto ai livelli minimi toccati nel biennio della pandemia. Le imprese attive, inoltre, hanno registrato il valore più basso degli ultimi 12 anni. Questo quadro si spiega con le dinamiche di crescita nei prezzi dell’energia e delle materie prime e l’inflazione, le quali hanno causato il rallentamento di tutti settori ma soprattutto dell’industria dell’artigianato e dell’agricoltura.”
(rapporto completo in allegato)