Sviluppo locale

Martedì 10 Maggio 2022

Il Consiglio camerale chiude l’esercizio 2021 con un disavanzo di 600 mila euro all’insegna del sostegno alle imprese

Il bilancio di esercizio della Camera di commercio di Bergamo al 31 dicembre 2021 si chiude con un disavanzo pari a € 620.202. Questa è l’estrema sintesi del documento approvato dal Consiglio camerale nella seduta del 9 maggio.

Tale risultato contabile, anche se meno negativo rispetto all’eccezionale disavanzo del 2020, testimonia concretamente che l’Ente prende sul serio la sua responsabilità nei confronti dell’economia provinciale e delle imprese. Il presidente Carlo Mazzoleni, infatti, ricorda che “la Camera di commercio ha svolto anche nel 2021 un importante ruolo istituzionale di supporto e stimolo del mondo economico-produttivo territoriale, assicurando le risorse economiche per la crescita delle imprese in un contesto di incertezza dovuta al perdurare delle logiche emergenziali. Oltre a ciò ha partecipato attivamente alla definizione dei progetti da presentare sul PNRR per il rilancio del Paese. Questo duplice impegno ha imposto ancora per una volta per l’anno che si chiude la scelta di attingere agli avanzi patrimonializzati, che si attestano a oltre 31 milioni di euro”.

LE ENTRATE - Le risorse su cui la Camera di commercio può contare per assolvere le sue funzioni istituzionali provengono sostanzialmente dal diritto annuale dovuto dalle imprese registrate e dai diritti di segreteria per i servizi resi.

I proventi correnti (18,2 milioni di euro) sono in linea rispetto all’anno precedente. Il diritto annuale (12,4 milioni) ha evidenziato una lieve flessione (-1,2%) rispetto al 2020, ma la ripresa delle attività ha determinato un aumento del 4% per i diritti di segreteria (5,4 milioni di euro). I contributi e i trasferimenti sono ai livelli degli anni precedenti, mentre i proventi per la gestione dei servizi sono in aumento.

Il diritto annuale è calcolato nella misura del 50% di quanto dovuto per il 2014, ma elevato di una quota del 20% da destinare alla realizzazione dei progetti strategici di rilevanza nazionale e regionale, che sono Punto Impresa Digitale, Formazione lavoro e Turismo.

La gestione finanziaria è sostanzialmente neutra per la mancata distribuzione dei dividendi Sacbo che ammontavano a oltre 800 mila euro prima della pandemia. La gestione straordinaria ha evidenziato infine un risultato positivo di 914 mila euro, dovuto principalmente a sopravvenienze attive per diritto annuale e a minori debiti di anni precedenti.

LE SPESE - Sotto il profilo della spesa, la Camera di Bergamo ha mantenuto un costante controllo sui costi di struttura per il personale e il funzionamento, nella sostanza invariati. Per altro verso ha sostenuto lo sviluppo economico locale con interventi economici a favore delle imprese per oltre 8,7 milioni di euro, attivando contributi, voucher e altre iniziative di stimolo all’innovazione, all’internazionalizzazione, alla formazione imprenditoriale, al turismo, oltre a interventi di carattere culturale. Queste risorse totalizzano 11,5 milioni se si considera che l’adesione a iniziative previste dall’Accordo per la competitività tra le Camere di commercio lombarde e la Regione Lombardia ha liberato risorse regionali aggiuntive, destinate a sostenere il credito (1,5 milioni), oltre allo sviluppo di soluzioni commerciali online e alla digitalizzazione dei processi produttivi.

In particolare, rilevante l’intervento in materia di digitalizzazione con le iniziative previste dai bandi del Punto Impresa Digitale e Soluzioni Innovative 4.0. Questo capitolo, del valore di oltre 1,5 milioni, è stato finanziato dall’aumento del 20% del diritto annuale. Oltre 2 milioni di euro sono andati a favore della formazione, dell’assistenza e della consulenza alle imprese. Si tratta di interventi attuati tramite Bergamo Sviluppo, in collaborazione con le associazioni di categoria. L’Ente ha infine destinato 217 mila euro per sostenere l’occupazione giovanile e femminile con il bando “Lavoro”, sempre finanziato dall’aumento del 20% del diritto annuale.

Complessivamente gli oneri correnti (19,8 milioni di euro) rilevano una riduzione del 5,5% rispetto al 2020 con spese di struttura relative a Funzionamento e Personale in continuità con lo scorso anno.

Nel corso del 2021 è proseguito anche l’impegno per garantire il coordinamento del Tavolo Bergamo 2030, all’interno del quale sono stati identificati tre progetti candidati per il finanziamento del PNRR: “Nuovo Polo Intermodale”, “Experia Campus Città del sapere” e “eBRT e Sentiero dell’Innovazione”. Come noto, il progetto del Polo intermodale ha ottenuto 50 milioni di euro di finanziamento mentre il progetto eBRT è stato cofinanziato per 80 milioni di euro.

“Anche nel 2021”conclude il presidente Mazzoleni – “la Camera di Bergamo e la sua azienda speciale Bergamo Sviluppo hanno raddoppiato gli sforzi per stare al fianco delle imprese e delle loro associazioni. Questo impegno straordinario continuerà nel 2022, posto che la Giunta ha già approvato iniziative per 3 milioni di euro, mentre altri interventi di sostegno sono allo studio. Si tratta di un impegno di rilievo, ma lo si è ritenuto necessario in un momento delicato per il sistema economico produttivo. Questa operazione è possibile grazie alla solidità patrimoniale e finanziaria della Camera di commercio”.

Riguardo le attività di servizio alle imprese realizzate, la Camera di commercoi ha gestito oltre 70.000 richieste di aggiornamento del Registro imprese, tutte evase entro 5 giorni lavorativi; quasi 2.000 i dispositivi digitali rilasciati, oltre 23.000 i bilanci acquisiti e più di 8.000 i libri contabili vidimati.

L’attività di certificazione estera ha rilevato una lieve ripresa rispetto all’anno precedente, superando il numero di 55.000. In materia di risoluzione delle controversie sono state gestite 269 procedure di mediazione e sono stati organizzati eventi formativi. I marchi e i brevetti registrati sono stati oltre 330.

La Camera ha diffuso periodicamente dati statistici sulle iscrizioni al Registro imprese, l’interscambio con l’estero, la congiuntura economica e le forze lavoro, informazioni che permettono agli imprenditori e agli studiosi di comprendere gli andamenti dell’economia.

In relazione agli adempimenti amministrativi l’Ente ha mantenuto una tempistica di pagamento dei propri fornitori che si mantiene prossima a 10 giorni e ha favorito l’introduzione del PagoPA come unico strumento di pagamento.

Il segretario generale M. Paola Esposito ricorda che “Archiviato il periodo emergenziale e assimilate le nuove logiche di lavoro, l’Ente ha avviato un percorso di rinnovamento interno anche grazie alla linfa apportata dalle nuove risorse umane assunte nel corso del 2021. Gli strumenti digitali sono stati potenziati per consentire alle imprese di poter gestire da remoto le proprie richieste sia per rilasci di identificativi digitali che per vidimazione libri e formulari ma anche per i documenti validi per l’estero per i quali è stata avviata la stampa in azienda. Rimane centrale l’impegno dell’Ente ai tavoli istituzionali di lavoro per contribuire in rappresentanza del mondo economico alla crescita del sistema economico locale”.

Ultima modifica: Giovedì 12 Maggio 2022
Lunedì 14 Marzo 2022

Un anno di crescita per le esportazioni bergamasche

Il valore delle esportazioni di Bergamo nel trimestre totalizza 4.482 milioni di euro (+10,0% su base annua, contro variazioni del 13,6% in Lombardia e del 13,3% in Italia). Le importazioni sono state pari a 3.151 milioni (+41,8% tendenziale, contro +22,7% in Lombardia e +28,1% in Italia). Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.331 milioni, inferiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (1.815 milioni).

Per quanto riguarda le prestazioni dei settori trainanti dell’export provinciale, la situazione è la seguente: macchinari (1.059 milioni, -6,7%), prodotti chimici (742 milioni, +32,3%), metalli di base (561 milioni, +12,9%), gomma e materie plastiche (417 milioni, +16,5%), mezzi di trasporto (391 milioni, +6,9%), apparecchi elettrici (304 milioni, +17,5%), tessile e abbigliamento (281 milioni, +21,9%) e alimentari (250 milioni, +3,3%).

Per area geografica di destinazione nel trimestre in esame è positivo il tasso di variazione tendenziale verso l’area UE 27 post Brexit (+11,2%) e verso l’Eurozona (+11,6%). Per il resto tutte le variazioni sono positive tranne il Medio Oriente.

Rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente la variazione delle esportazioni verso i primi 10 paesi per interscambio commerciale con Bergamo sono quasi tutte positive: Germania (+17,1%), Francia (+5,6%), Stati Uniti (+30,3%), Spagna (+5,7%), Polonia (+10,9%), Svizzera (+13,8%), Paesi Bassi (+7,6%), Austria (+7,8%). Fanno eccezione la variazione negativa per la Cina (-6,2%) e la stabilità per il Regno Unito (+0,2%).

Nel complesso dell’anno le esportazioni bergamasche totalizzano 17.295 milioni di euro, ossia +19,2% rispetto al totale del 2020 e +6,0% rispetto al totale del 2019.

Commenta il presidente Carlo Mazzoleni “I numeri del quarto trimestre chiudono un anno molto positivo per le esportazioni bergamasche e italiane in generale, che hanno ampiamente recuperato la caduta del 2020 e hanno superato il livello dell’anno precedente lo scoppio della pandemia. Il peso della Russia sul totale dell’export bergamasco supera appena l’un per cento, ma lo scoppio della guerra sta già producendo i primi nefasti effetti a catena su tutti i mercati.

Ultima modifica: Lunedì 21 Marzo 2022
Giovedì 17 Febbraio 2022

Nel 2021 il terziario a Bergamo ritorna sui livelli pre-crisi, ma il fatturato è spinto anche dai prezzi

Il 2021 si chiude positivamente per il settore terziario a Bergamo: il fatturato delle imprese dei servizi nel quarto trimestre cresce del +23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nel commercio al dettaglio l’incremento è del +13,6%. Con questi dati il consuntivo del 2021 archivia una variazione media del +18,4% nei servizi e del +11,4% nel commercio: i servizi sono quindi cresciuti più intensamente, anche perché erano stati penalizzati maggiormente nel 2020 (-12,7% contro -8,1% del commercio). In entrambi i comparti il percorso di recupero intrapreso nel 2021 ha consentito di colmare il divario rispetto ai livelli medi del 2019, raggiungendo nel quarto trimestre valori dell’indice del fatturato che non si vedevano da diversi anni (103,9 nei servizi e 93,9 nel commercio al dettaglio), anche se va sottolineato come la crescita dei prezzi abbia in parte “gonfiato” questo risultato. In un quadro congiunturale che per il 2022 vede addensarsi numerosi rischi, legati in particolare alla crescita dei costi e dell’inflazione, gli imprenditori bergamaschi rimangono abbastanza fiduciosi sulla possibilità che la ripresa prosegua, sebbene nel commercio al dettaglio si registri un calo delle aspettative rispetto all’ottimismo del trimestre precedente.

SERVIZI - Nei servizi il profilo delle variazioni congiunturali, ossia calcolate rispetto al trimestre precedente, mostra come la crescita nel 2021 a Bergamo si sia concentrata nel secondo trimestre, per poi procedere a un ritmo inferiore nella seconda parte dell’anno. Nel quarto trimestre l’incremento è stato del +3%, una velocità in linea con quella registrata in Lombardia, mentre considerando la media annua la crescita registrata in provincia è stata più marcata (+16,1% il dato regionale). Se infine si prendono a riferimento i livelli medi del 2019, la capacità delle imprese bergamasche di reagire alla crisi è risultata superiore.

Non tutti i settori dei servizi sono riusciti a recuperare le perdite di fatturato registrate nel 2020: le attività di alloggio e ristorazione e i servizi alla persona, nonostante la significativa crescita mostrata in corso d’anno, evidenziano una variazione ancora negativa rispetto ai livelli medi del 2019, mentre i servizi alle imprese e, soprattutto, il commercio all’ingrosso hanno ampiamente superato i livelli pre-crisi.

COMMERCIO - Il commercio al dettaglio nel quarto trimestre registra a Bergamo una crescita congiunturale del fatturato del +4,1%, confermando l’andamento positivo evidenziato nel resto dell’anno e allineandosi alla dinamica regionale (+4%). Anche in riferimento alla media annua, la dinamica provinciale nel 2021 è risultata simile a quella lombarda (+10,5%), mentre il confronto con i livelli del 2019 registra una performance migliore per le imprese bergamasche.

Gli esercizi non alimentari, che erano stati particolarmente penalizzati nel 2020, hanno registrato la crescita più intensa, riportandosi sostanzialmente sui valori pre-crisi, mentre gli esercizi non specializzati, che comprendono la grande distribuzione a prevalenza alimentare e che hanno beneficiato dell’incremento dei consumi alimentari domestici a scapito del canale Ho.Re.Ca., hanno proseguito il trend positivo su livelli di fatturato superiori a quelli del 2019.

Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Nel complesso anche i due comparti del terziario hanno colmato il divario con il fatturato del 2019. Ci sono tuttavia differenze tra i settori, con i servizi alle imprese che hanno superato i livelli precrisi, mentre alloggio, ristorazione e servizi alla persona sono ancora al di sotto. Nonostante le preoccupazioni sul fronte degli aumenti dei costi e dell’inflazione, gli imprenditori sono fiduciosi che la ripresa possa continuare.”

Ultima modifica: Giovedì 17 Febbraio 2022
Mercoledì 16 Febbraio 2022

La produzione a Bergamo si conferma in crescita a fine 2021, ma le aspettative degli imprenditori segnalano maggiori rischi

Continua a crescere anche nel quarto trimestre 2021 la produzione manifatturiera in provincia di Bergamo: la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è pari al +10,4% per le imprese industriali con almeno 10 addetti e al +13,6% per quelle artigiane con almeno 3 addetti. Tale incremento consente al comparto industriale di chiudere il 2021 con un +17,4% complessivo, mentre il settore artigiano mette a segno un +16,4% in media d’anno. Si tratta di risultati importanti, che permettono non solo un pieno recupero delle perdite registrate durante la crisi del 2020 quando la produzione era calata del -9,2% nell’industria e del -11,3% nell’artigianato, ma anche di raggiungere i livelli produttivi più elevati della serie storica. In un quadro globalmente positivo, non mancano però elementi di preoccupazione, legati soprattutto alla continua crescita dei costi degli input produttivi, non sufficientemente compensata dall’aumento dei listini. La flessione delle aspettative degli imprenditori sull’avvio del 2022 rappresenta in questo senso un campanello d’allarme.

INDUSTRIA - L’industria bergamasca nel quarto trimestre del 2021 registra una crescita congiunturale della produzione del +1,7%, confermando il rallentamento fisiologico avvenuto nella seconda metà dell’anno dopo i ritmi molto elevati che hanno caratterizzato i primi due trimestri. In Lombardia l’incremento negli ultimi tre mesi è leggermente più intenso (+2,3% la variazione congiunturale), ma la crescita media registrata in regione nel 2021 risulta complessivamente inferiore (+15,6%). Se come termine di paragone si utilizzano invece i livelli medi del 2019, prima della crisi, la perfomance della provincia appare ancora più brillante (+6,6% contro +4,3% regionale).

Il risultato positivo registrato a Bergamo è frutto della specializzazione nel settore meccanico, che ha registrato una crescita particolarmente vivace nel 2021, ma anche la chimica, i mezzi di trasporto e la gomma-plastica hanno già superato i livelli pre-crisi. Tra i comparti che invece non hanno ancora recuperato i valori del 2019 si trovano quelli afferenti al sistema moda (tessile, abbigliamento, pelli e calzature) e l’industria alimentare.

ARTIGIANATO - Nell’ultima parte del 2021 la produzione manifatturiera dell’artigianato in provincia di Bergamo cresce più velocemente rispetto alla Lombardia (+3,7% la variazione congiunturale contro 2,6% regionale), risultato confermato anche dalla variazione media annua (+16,4% contro +11,7%). Grazie a questa migliore capacità di reagire, le imprese artigiane bergamasche mostrano di aver già oltrepassato i livelli produttivi pre-crisi (+3,3% la variazione del 2021 rispetto al 2019), mentre in Lombardia il recupero non è stato ancora completato (-1,5%).

Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Risultati molto positivi nel 2021 sia per l’industria che l’artigianato bergamaschi, superiori alle medie regionali: non solo hanno recuperato le perdite del 2020, ma hanno raggiunto due nuovi massimi di produzione. L’ultimo trimestre tuttavia lascia intravedere un raffreddamento della crescita e un peggioramento delle aspettative, conseguenza delle dinamiche dei costi, energia e gas in primis, e dell’impennata dell’inflazione.”

Ultima modifica: Mercoledì 16 Febbraio 2022
Martedì 25 Gennaio 2022

Nel 2021 più iscrizioni di imprese rispetto alle attese

Il quarto trimestre 2021 si chiude con 94.595 sedi di imprese registrate in provincia di Bergamo. Le iscrizioni sono 1.205 in aumento di 6,3% su base annua. Le cessazioni non d’ufficio sono 1.322, segnando una variazione tendenziale positiva su base annua del 4,1%. Il saldo complessivo tra iscrizioni e cessazioni (non d’ufficio) risulta negativo con -117 unità (-136 nel corrispondente periodo del 2020).

Il tasso di natalità delle imprese registrate risulta pari a 1,3% mentre il tasso di mortalità si attesta a 1,5%.

Le imprese attive (84.712) risultano in aumento (+921 posizioni, pari all’1,1% su base annua) rispetto allo stesso trimestre del 2020.

Nella bergamasca tra i settori economici i servizi rappresentano il 38,4% delle imprese attive, seguiti da commercio (22,3%), le costruzioni (20,7%) e la manifattura (12,7%). In relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso sono cresciuti i servizi (+639 con una variazione pari a 2,0% su base annua), l’agricoltura (+79 pari a 1,6% su base annua), le costruzioni (+170 pari allo 1,0% su base annua) e il commercio (+83 pari a 0,4% su base annua). Risultano, invece, diminuite le imprese attive nella manifattura (-61 pari a -0,6% su base annua).

Quanto al tasso di natalità per settore produttivo, si distinguono positivamente i servizi (1,1%), le costruzioni (1,0%) e il commercio (0,8%). A seguire, con lo stesso valore, l’agricoltura (0,6%) e la manifattura (0,6%). Osservando, invece, il tasso di mortalità, l’agricoltura rileva il valore inferiore (0,7%). Sono maggiori i tassi di mortalità delle costruzioni (1,6%), dei servizi (1,6%) del commercio (1,4%) e della manifattura (1,4%).

In relazione alla natura giuridica, l’impresa individuale risulta la forma giuridica maggiormente diffusa nella provincia con un’incidenza del 52,9% sulle imprese attive totali. A seguire le società di capitali (25.309 pari al 29,9%), le società di persone (12.771 pari a 15,1%) e le altre forme giuridiche (1.822 pari a 2,2%). Confermando una tendenza in atto da tempo, le società di capitali attive registrano la variazione tendenziale maggiore (3,7%). A seguire le altre forme giuridiche (1,1%) e le imprese individuali (0,6%). Sono, invece, in flessione negativa le società di persone (-1,9%).

Le imprese straniere attive sono 9.553 pari a 11,3% delle imprese attive totali con una variazione tendenziale su base annua pari a 3,3%. Le imprese femminili attive sono 17.343 (2,4% su base annua) e rappresentano il 20,5% delle imprese attive totali. Le imprese giovanili attive sono 7.611 (1,6% su base annua) e rappresentano il 9% delle imprese attive totali.

Nel quarto trimestre 2021 sono 30.115 le imprese artigiane registrate. I dati di flusso mostrano un aumento su base tendenziale: le nuove iscrizioni sono 407 (+18,3% su base annua) e le cessazioni (avvenute non d’ufficio) sono 420 con una variazione pari a +9,7% su base annua. Il saldo complessivo risulta negativo con -13 unità (-39 nel corrispondente periodo del 2020). Il tasso di natalità delle imprese registra l’1,4% mentre il tasso di mortalità segna l’1,6%.

Le imprese artigiane attive sono, invece, 30.037 e riportano, in relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso, una crescita di 27 posizioni con una variazione tendenziale pari a 0,1%.

L’analisi dei settori economici mostra che il numero maggiore di imprese artigiane attive si concentra nell’ambito delle costruzioni (13.446 pari al 44,8% delle imprese attive totali), dei servizi (8.369 pari al 27,9%), della manifattura (6.543 pari a 21,8%) e del commercio (1.552 pari al 5,2%).  In relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso crescono i servizi (+81 con una variazione tendenziale pari a 1,0% su base annua), il commercio (+15 pari a 1,0% su base annua) e le costruzioni (+32 pari a 0,2% su base annua). Diminuisce, invece, la manifattura (-104 pari a ‑1,6% su base annua).

Analizzando la forma giuridica, invece, il 74,4% delle imprese artigiane sono imprese individuali. Seguono le società di persone (15,1%), le società di capitali (10,4%), i consorzi (0,02%) e le cooperative (0,02%).

Nel quarto trimestre 2021 le procedure concorsuali, gli scioglimenti e le liquidazioni sono stati complessivamente 582, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+306).

Le 108.413 localizzazioni attive tra sedi e unità locali, aumentate rispetto a un anno fa (+1.361), impiegano 401.640 addetti (di cui 331.889 dipendenti e 69.751 indipendenti). Il dato degli addetti è riferito al trimestre precedente rispetto alle imprese e unità locali e va interpretato con cautela essendo di origine amministrativa. Rispetto allo stesso periodo del 2020 si registra pertanto una crescita degli addetti totali pari a +6.856, con una variazione tendenziale del +1,7% su base annua.

Tra i settori economici si riscontrano incrementi di addetti nelle localizzazioni attive dei servizi (+4.234) delle costruzioni (+1.788), dell’agricoltura (+732) e del commercio (+525). Rilevanti perdite di addetti su base annua si rilevano nella manifattura (-707).

Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “Nel quarto trimestre del 2021 il saldo delle imprese attive continua a crescere, confermando la tendenza registrata nei due trimestri precedenti. Le iscrizioni trimestrali non erano così numerose dal quarto trimestre 2017. Dopo il crollo che si è verificato nel 2020, il numero totale delle imprese iscritte nell’intero anno 2021 è maggiore del dato atteso considerando i dati dell’ultimo decennio, è però prematuro pensare ad un'inversione di tendenza.

Ultima modifica: Martedì 25 Gennaio 2022
Data evento:

Mer, 17 Luglio, 2024 - 13:43

Luogo evento:

Online

Tipo evento:
Costo:

Gratuito

Prossimi eventi:

Lun 22 Lug, 2024

(Sala del Consiglio del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, Bergamo)
Online
17 Luglio 2024

Il sistema camerale lombardo ha avviato un'iniziativa progettuale nell’ambito del Programma Infrastrutture che prevede anche momenti di confronto e di concertazione con gli operatori per l'individuazione delle opere strategiche per le imprese, al fine dello sviluppo di successivi approfondimenti progettuali che siano rispondenti alle necessità del territorio. Uno di questi momenti è rappresentato dal "Tavolo di confronto per lo sviluppo infrastrutturale" che si terrà il 1 dicembre prossimo alle 14.30 tramite la piattaforma Zoom.

I contributi che emergeranno da questi tavoli saranno utilizzati per la redazione del "Libro Bianco delle priorità infrastrutturali lombarde", documento che conterrà la selezione delle opere infrastrutturali fisiche e digitali indifferibili necessarie al sistema imprenditoriale lombardo al fine di superare la crisi in atto e recuperare competitività.

Per partecipare al webinar iscriversi sul portale Zoom. La partecipazione è gratuita.

Giovedì 5 Agosto 2021

Sostegno a progetti e iniziative per la promozione turistica bergamasca 2021

Lunedì 26 Luglio 2021

La Camera di commercio adegua al rialzo le entrate previste e rafforza i suoi interventi a favore del territorio

Nella seduta del 26 luglio, il Consiglio della Camera di commercio ha approvato l'assestamento di bilancio. Dal lato delle previsioni di entrata ha rivisto in aumento la quantificazione dei proventi correnti per un totale di quasi 900 mila di euro, in particolare integrando di 745 mila euro le stime per il diritto annuale e di 100 mila euro i diritti di segreteria. Altri 45 mila euro sono relativi alla gestione di beni e servizi e ad altre entrate.

Ma tale incremento dei proventi non è stato destinato a migliorare il risultato economico dell'ente camerale, che resta negativo nelle previsioni per circa 3 milioni di euro. Il Consiglio ha voluto invece dare un segnale di ulteriore attenzione alle imprese e al territorio indirizzando prevalentemente proprio lì le nuove risorse, al netto della svalutazione del credito da diritto annuale, in un momento più che mai cruciale per uscire dalla crisi apertasi oltre un anno e mezzo fa, oggi in un passaggio ancora condizionato da diverse incognite.

In quest'ottica, quindi, gli interventi economici sono stati potenziati per un importo di 600 mila euro. Saranno destinati alle iniziative del Punto Impresa Digitale, in particolare a contributi diretti alle imprese tramite bandi dedicati all'innovazione digitale (300 mila euro); al sostegno del turismo e dell'attrattività, ambito che ancora sta soffrendo le conseguenze delle restrizioni derivate dalla pandemia (poco meno di 100 mila euro) e che deve prepararsi agli importanti appuntamenti della Bergamo-Brescia Capitali della cultura 2023 e dei Giochi olimpici invernali 2026; al rafforzamento della formazione professionale sempre più necessaria per accorciare la distanza tra domanda e offerta di lavoro (165 mila euro), alle attività di elaborazione dei progetti Nuova stazione europea, Experia campus e il Sentiero della conoscenza candidati nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (50 mila euro).

Dichiara il presidente Carlo Mazzoleni: "Sebbene permanga un margine di incertezza dovuto al diffondersi delle varianti, la ripresa è tangibile; da ciò deriva l'adeguamento in aumento delle previsioni di entrata che ha deliberato oggi il Consiglio. Per altro verso, invece che migliorare il suo risultato economico d'esercizio, la Camera ha voluto destinare queste nuove disponibilità alle imprese e al territorio, rafforzando gli interventi di stimolo all'economia con un'attenzione particolare alla digitalizzazione dei sistemi produttivi, al rilancio del turismo, anche di prossimità, alla formazione professionale e ai progetti che Bergamo ha candidato per il finanziamento del PNRR. Una scelta responsabile e doverosa che dimostra la forte vicinanza della Camera di commercio alle imprese e all'economia del territorio."

"Continua quindi l'impegno della Camera - prosegue il presidente - che ha già visto fino ad ora più di 3,6 milioni di euro per iniziative dirette alle imprese, cui si sono già affiancati circa 2 milioni di euro da parte di Regione Lombardia che condivide da tempo con noi le logiche di sostegno alla competitività del sistema imprenditoriale lombardo".

Prosegue inoltre nel 2021 lo sforzo per il completamento della digitalizzazione delle procedure interne che sta rendendo sempre più moderna la gestione degli uffici e più fluido l'accesso ai servizi che, in linea con il processo di riforma della pubblica amministrazione, vede la Camera di commercio di Bergamo impegnata da tempo insieme al sistema camerale.

Ultima modifica: Martedì 27 Luglio 2021
Lunedì 12 Luglio 2021

Bando Innovaturismo 2021

Lunedì 24 Maggio 2021

Bando #iobevolombardo 2021 - Fase 2