Sabato 23 Novembre 2024
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Migliora la situazione del comparto agroalimentare, ma pesano l’aumento dei costi di produzione e l’effetto prezzi.
Nel secondo semestre 2022, secondo lo studio sulla congiuntura agricola in Lombardia condotto da Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia e presentato oggi a Milano, l’agroalimentare lombardo ha registrato un leggero miglioramento dopo il calo del primo semestre. L’indice sintetico di fatturato cumulato regionale rimane, tuttavia, negativo in quasi tutti i comparti, con l’eccezione del comparto vitivinicolo e del lattiero-caseario, che riportano risultati positivi.
Per quanto riguarda l’agro-alimentare a Bergamo, la situazione si può stimare sulla base dei dati disponibili a livello provinciale, che si riferiscono alle esportazioni, alla produzione lattiero-casearia, alla demografia di impresa e all’occupazione.
Complessivamente, il 2022 ha registrato un aumento delle esportazioni agroalimentari pari a +11,5% rispetto al 2021, un risultato determinato dalla spiccata crescita dell’industria alimentare e delle bevande (+13,2%) che ha compensato il lieve calo registrato dal settore primario (-0,9%).
A livello regionale le esportazioni agroalimentari hanno registrato un incremento superiore a Bergamo, pari a +18,1%, come anche a livello nazionale, dove hanno riportato il +15,3%. Parte di questa crescita è ascrivibile all’effetto dei prezzi: i valori medi unitari sono cresciuti a fronte di quantità costanti o addirittura ridotte.
Confrontando con le altre province della Lombardia, Bergamo ha perso qualche posizione dallo scorso semestre piazzandosi in quinta posizione per tonnellate di latte consegnato. Quanto alla produzione casearia, Bergamo si conferma la quarta provincia lombarda per volume di produzione di Grana Padano DOP. La crescita della produzione bergamasca nel secondo semestre, nonostante il calo registrato nella prima parte dell’anno, ha contribuito a chiudere l’anno con una variazione positiva del +5,0%, facendo di Bergamo la seconda provincia con maggiore crescita della produzione dopo Lodi.
Infine, a livello occupazionale i dati dell’anno 2022 sulle comunicazioni obbligatorie relative a rapporti di lavoro dipendente, elaborati dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Bergamo, offrono un quadro preciso della situazione territoriale. Nel settore primario le imprese che hanno effettuato almeno un’assunzione sono cresciute del +4,4% rispetto al 2019, anno di confronto esente dalle dinamiche legate al Covid-19. Nel 2022 le assunzioni dipendenti nel settore primario sono state 4.380 mentre le cessazioni sono state 4.262, riportando un saldo pari a +118 posizioni.
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “Tiepidi segnali di miglioramento per il settore agricolo, a fronte di una situazione su cui pesano forti aumenti dei costi di produzione e condizioni meteorologiche avverse. Le esportazioni agroalimentari bergamasche sono positive al netto dell’effetto dei prezzi grazie al contributo dell’industria alimentare e delle bevande. Bergamo si conferma nel 2022 la seconda provincia lombarda esportatrice nel comparto agroalimentare.”