Mercoledì 18 Dicembre 2024
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Cala invece l’export dei prodotti lattiero-caseari e delle carni lavorate. In aumento le consegne di latte e la produzione di Grano Padano DOP
Nel primo semestre 2024 le esportazioni agroalimentari bergamasche ammontano complessivamente a 733 milioni di euro e sono cresciute del 2,0% rispetto a un anno fa, ma in misura inferiore rispetto sia alla Lombardia (+4,7%) sia all’Italia (+7,4%).
La crescita provinciale è dovuta a un ulteriore marcato incremento dell’industria delle bevande (+5,4%), in espansione già dal secondo trimestre del 2018, eccezion fatta per la parentesi del Covid, e del settore primario (+7,6%). Le esportazioni di bevande rappresentano oltre la metà del totale agroalimentare bergamasche e sono aumentate del +5,9% rispetto a un anno prima. Bergamo mantiene in questo ambito il primato di provincia lombarda con maggiore valore esportato.
Anche il settore primario ha avuto una variazione positiva grazie all’andamento dei prodotti di colture non permanenti (+6,4%) e permanenti (+21,6%), due comparti che da soli rappresentano la quasi totalità delle esportazioni in valore del settore. Positiva anche la variazione dei prodotti della pesca e di animali vivi e prodotti di origine animale. In calo, invece, le piante vive e i prodotti della silvicoltura.
L’industria alimentare ha registrato, invece, complessivamente un calo delle esportazioni in valore (-4,4%). A pesare maggiormente, in ordine di impatto percentuale, sono state la diminuzione dei prodotti lattiero-caseari (-21,3%), della carne lavorata e dei prodotti a base di carne (-22%), dei prodotti da forno e farinacei e di pesce. Sono invece in aumento gli altri prodotti alimentari (+8,7%), i prodotti della lavorazione di granaglie (+66,9%), la frutta e gli ortaggi (+13,1%).
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “ Le esportazioni agroalimentari bergamasche hanno chiuso i primi due trimestri dell’anno in positivo, confermando l’andamento in crescita iniziato dal secondo trimestre del 2018 e interrotto solo durante la parentesi del Covid. A trainare il settore sono le bevande, il cui valore esportato si è quasi duplicato dal 2018 grazie all’espansione sui mercati del Regno Unito e degli Stati Uniti. È motivo di preoccupazione la possibile svolta protezionistica che potrebbero prendere gli Stati Uniti, che già nel primo mandato dell’amministrazione Trump aveva colpito con dazi il nostro settore agroalimentare.”