Venerdì 22 Novembre 2024
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A Bergamo più di un giovane su 10 è Neet. Gli occupati risentono dell’invecchiamento demografico.
A Bergamo i Neet - acronimo di Not in education, employment or training, ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano perché disoccupati o inattivi, né partecipano a corsi di istruzione o formazione professionale - sono l'11,3% della corrispondente fascia d'età. Questo dato risulta lievemente superiore a quello regionale (10,6%), ma significativamente inferiore alla media nazionale (16,1%).
Negli ultimi tre anni i Neet sono complessivamente calati, con il calo maggiore, di meno 3,5 punti percentuali, avvenuto tra il 2021 e il 2022. Imputabile probabilmente a un rientro dal picco causato dalla pandemia, lo stesso fenomeno si riscontra anche in Lombardia e in Italia.
Tre Neet su cinque a Bergamo sono donne. L'incidenza maschile dei Neet sulla popolazione totale nella medesima fascia d'età è dell'8,5%, meno che in Lombardia (8,9%) e molto lontano dalla media nazionale (14,4%). La componente femminile presenta un tasso Neet sensibilmente più elevato, pari a 14,3%, quasi due punti percentuali al di sopra di quello lombardo (12,5%) ma ancora una volta significativamente inferiore a quello italiano (17,8%). Entrambe le componenti sono diminuite nel triennio.
Bergamo è l'ottava provincia lombarda per tasso Neet totale e si colloca allo stesso posto anche nella classifica per tasso Neet femminile. Migliore è la situazione rispetto alla componente maschile: Bergamo è al sesto posto.
Rispetto alle altre regioni italiane, con un tasso Neet totale di 10,6% la Lombardia si trova in quinta posizione a pari merito con le Marche, dopo le province autonome di Bolzano (8%) e Trento (9,7%), Valle d'Aosta (9,9%), Umbria e Veneto (a pari merito con 10,5%).
Se il tasso Neet totale a Bergamo e in Lombardia è allineato alla media europea (11,2%), la componente maschile di entrambi i territori presenta valori inferiori, ma non così per il tasso Neet femminile.
I microdati di Istat analizzati dalla Camera di commercio mostrano dettagli interessanti riguardo gli occupati nei valori medi del 2023. Si nota un lieve aumento dei contratti a tempo indeterminato, una diminuzione degli occupati a tempo parziale (-3%) e un leggero aumento di quelli a tempo pieno (+1%).
La maggioranza degli occupati (46%) ha il diploma di scuola media superiore, a seguire la licenza di scuola media (36%) e, infine, la laurea e i titoli di specializzazione post laurea (18%). Molto positiva è la crescita (+22%) degli occupati con un titolo di laurea, anche se il dato rimane comunque al di sotto della media regionale (26%). Di converso sono in calo gli occupati con la sola licenza media (-10%).
Tra il 2018 e il 2022 la maggioranza degli occupati si collocava nella fascia d'età 35-49 anni. Nel 2023 invece la maggior parte degli occupati (38%) ha 50 anni e oltre, conseguenza dell'invecchiamento demografico. Segue a poca distanza la fascia 35-49 anni (37%) e infine quella tra i 15 e i 34 anni (26%).
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: "Dopo il picco raggiunto con l'emergenza pandemica i giovani Neet bergamaschi sono calati negli ultimi due anni. Il fenomeno risulta tuttavia ancora significativo, soprattutto per le donne, pertanto è richiesta molta attenzione da parte dei decisori pubblici e degli operatori economici, sia per contrastare la dispersione scolastica che per agevolare l'entrata sul mercato del lavoro. Vedo molto positiva la crescita degli occupati laureati, in un possibile percorso di avvicinamento verso la media regionale."