Mercoledì 18 Dicembre 2024
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Nel primo trimestre le variazioni sono negative sia nell’industria (-1,2% su base annua) che nell’artigianato (-1,1%). Gli indicatori per i prossimi mesi sono però in miglioramento.
Il 2024 si apre con il segno “meno” per la produzione manifatturiera bergamasca, sia per quanto riguarda le imprese dell’industria con almeno 10 addetti, sia per quelle artigiane con almeno 3 addetti. Nell’industria la variazione tendenziale del primo trimestre, ovvero rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è del -1,2%, quarto calo consecutivo, mentre il confronto congiunturale, che misura lo scostamento rispetto al trimestre precedente e fornisce quindi un’indicazione della dinamica più recente, torna negativo (-0,5%) dopo il recupero registrato a fine 2023. Anche l’artigianato, che aveva fin qui mostrato una maggiore resilienza, archivia una variazione negativa sia dal punto di vista tendenziale (-1,1%) che congiunturale (-0,4%). Nonostante questi risultati, gli indicatori anticipatori puntano su un rasserenamento della situazione congiunturale nei prossimi mesi: gli ordini mostrano infatti una tenuta e le aspettative degli imprenditori evidenziano un miglioramento del clima di fiducia. Se quindi il primo trimestre ha risentito ancora delle difficoltà che hanno caratterizzato il 2023, le imprese manifatturiere sembrano scommettere su un ritorno alla crescita per il prosieguo del 2024.
Nell’industria la dinamica del primo trimestre risulta allineata a quella lombarda: anche in regione si sono registrate flessioni tendenziali (-1,1%) e congiunturali (-0,4%) della produzione analoghe a quelle provinciali. Tale andamento risulta comunque migliore rispetto alla situazione italiana e, soprattutto, europea, dove i cali della produzione manifatturiera sono stati più consistenti. Il numero indice, calcolato ponendo pari a 100 il livello medio del 2015, si attesta intorno a quota 120 sia a Bergamo che in Lombardia, con un incremento di oltre dieci punti rispetto ai livelli pre-Covid.
Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Il calo della produzione industriale e artigianale bergamasca riflette ancora le sfide che il settore manifatturiero sta affrontando. Tuttavia, siamo incoraggiati da alcuni segnali positivi che emergono per i prossimi mesi. La fiducia degli imprenditori sta crescendo, segno che il nostro tessuto produttivo, resiliente e innovativo, è pronto a rispondere con rinnovato slancio a un contesto globale ancora incerto. Le elezioni europee potrebbero segnare la svolta del ciclo congiunturale”.