Mercoledì 18 Dicembre 2024
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Il 2024 si apre all’insegna dell’incertezza per il terziario orobico, ma segnali di miglioramento provengono dal fronte dei prezzi e delle aspettative
Il settore terziario a Bergamo mantiene il segno positivo anche nel primo trimestre del 2024: l’incremento del fatturato su base annua continua a essere maggiore nei servizi (+2,6%) che nel commercio al dettaglio (+0,8%), mentre rispetto al trimestre precedente i due comparti mostrano una crescita allineata (+0,3% per entrambi). Il numero indice, calcolato ponendo pari a 100 la media del 2015, mostra un livello maggiore per i servizi (132,8), il cui andamento più recente evidenzia però una frenata rispetto alla velocità che aveva caratterizzato il 2023. L’indice del commercio al dettaglio raggiunge quota 116,2, confermando la modesta crescita registrata negli ultimi trimestri. Novità sul fronte dei prezzi: nel commercio al dettaglio i listini mostrano un deciso rallentamento (+0,6% trimestrale) dopo gli elevati incrementi degli ultimi anni, mentre nei servizi il processo di rientro risulta più difficoltoso (+1,3%). L’attesa discesa dell’inflazione dovrebbe comunque favorire la domanda e i consumi nei prossimi mesi, come testimoniato anche dalle aspettative degli imprenditori, che risultano in miglioramento soprattutto nei servizi.
Le imprese bergamasche dei servizi con almeno 3 addetti registrano una crescita di fatturato pari al +2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un valore in ridimensionamento rispetto a quelli che avevano caratterizzato il 2023 (+4,9% l’incremento medio annuo). La frenata è confermata dalla variazione congiunturale (+0,3%), che misura lo scostamento rispetto al trimestre precedente e fornisce quindi un’indicazione dell’andamento più recente. La dinamica registrata a Bergamo è comunque allineata a quella lombarda, dove le variazioni risultano sostanzialmente identiche sia in termini tendenziali che congiunturali, sebbene il numero indice, che misura la crescita cumulata rispetto ai livelli del 2015, continui a segnare un gap lievemente negativo per la provincia (132,8) rispetto alla media regionale (135).
Anche se la limitata numerosità campionaria impone cautela nel commento dei dati settoriali, il rallentamento registrato dai servizi sembra imputabile soprattutto alle difficoltà del commercio all’ingrosso, che già nel 2023 aveva risentito maggiormente della caduta del potere d’acquisto dei consumatori dovuta all’inflazione. Prosegue invece la crescita di fatturato nei servizi alle imprese e nelle attività di alloggio e ristorazione.
Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Nonostante il rallentamento osservato nei servizi e la crescita modesta del commercio al dettaglio, il terziario bergamasco lascia intravedere segnali incoraggianti in questo primo trimestre del 2024. L’andamento dei prezzi indica che ci stiamo muovendo verso scenari di maggiore stabilità e un conseguente recupero del potere d’acquisto, fatto che potrebbe contribuire ad alimentare prossimamente una ripresa più robusta” .