Lunedì 25 Novembre 2024
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Le iscrizioni e le cessazioni crescono. In calo le imprese attive, soprattutto nei settori delle costruzioni, del commercio e della manifattura.
Al 31 marzo 2023 in provincia di Bergamo erano 92.455 le sedi di imprese registrate e 82.849 le imprese attive, in calo di 2.075 unità rispetto a un anno prima (-2,4%). Si tratta del terzo trimestre consecutivo in cui le imprese attive riportano una diminuzione, proseguendo così la fase di normalizzazione dopo l’incremento anomalo riscontrato per tutto il 2021 e per parte del 2022 e attribuibile, almeno in parte, agli effetti delle misure di sostegno economico volte a fronteggiare gli effetti della pandemia.
Disaggregando il totale per settore economico, i servizi rappresentano il 39,5% delle imprese attive, seguiti da commercio (21,7%), costruzioni (20,4%), manifattura (12,5%) e agricoltura (5,9%). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno 2022, le imprese attive hanno registrato un calo in tutti i settori tranne i servizi, che sono rimasti stabili. Le costruzioni, con una variazione assoluta pari a -790 e una variazione tendenziale pari a -4,5%, hanno accusato le perdite maggiori. A seguire il commercio (con -830 posizioni e una variazione pari a -4,4% su base annua), la manifattura (-376 pari a -3,5% su base annua) e l’agricoltura (-65 pari a -1,3% su base annua).
I dati di flusso mostrano un aumento delle iscrizioni e delle cessazioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: le iscrizioni sono 1.830 (+2,9%) e le cessazioni complessive (includendo sia quelle d’ufficio che quelle non d’ufficio) sono 1.966 (+5,1%). Tra queste ultime, nello specifico, le cessazioni non d’ufficio sono 1.916 mentre le cessazioni d’ufficio sono state 50. Il saldo complessivo tra iscrizioni e cessazioni complessive risulta negativo con -136 unità.
Tornando al complesso delle imprese, nel primo trimestre 2023 le procedure concorsuali, disciplinate dalla precedente Legge Fallimentare, le procedure e i procedimenti per la risoluzione della crisi di impresa, disciplinati dal nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza entrato in vigore il 15 luglio 2022, gli scioglimenti e le liquidazioni sono state complessivamente 682.
Le 106.582 localizzazioni attive tra sedi e unità locali, diminuite rispetto a un anno fa (-1.872), impiegano 413.933 addetti (di cui 347.401 dipendenti e 66.532 indipendenti). Questo dato è riferito alla fine del quarto trimestre 2022 e va interpretato con cautela essendo di origine amministrativa. Si riscontrerebbero rispetto al quarto trimestre 2021 incrementi di addetti nelle localizzazioni attive dei servizi (+4.846) della manifattura (+1.915), delle costruzioni (+554) e del commercio (+130). Negativa, invece, la variazione degli addetti totali nelle localizzazioni attive nell’agricoltura (-77).
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “Con il primo trimestre 2023 la demografia delle imprese bergamasche prosegue la progressiva stabilizzazione dopo le anomalie innescate dalla pandemia. In particolare, le iscrizioni sono in crescita, in controtendenza rispetto alla Lombardia e all’Italia dove sono rimaste stabili, e anche le cessazioni sono in aumento, nonostante si mantengano ancora al di sotto dei valori pre-Covid. La ripresa della tendenza demografica pre-pandemica porta, tuttavia, ad un ulteriore calo delle imprese attive, che registrano una variazione negativa per il terzo trimestre consecutivo.”