Venerdì 22 Novembre 2024
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Diminuisce invece il tasso di disoccupazione nella fascia d’età tra 15 e 34 anni. Aumenta il tasso di attività femminile. L’occupazione aumenta nelle posizioni di lavoro autonomo.
Il valore medio annuo del 2021 delle forze di lavoro in provincia di Bergamo si avvicina al mezzo milione di unità ed è in salita rispetto all’anno precedente. Sono infatti aumentati sia il numero degli occupati sia, soprattutto, di coloro che sono in cerca di occupazione.
Si ricorda che le forze di lavoro includono sia le persone occupate sia quelle attivamente in cerca di lavoro; la popolazione attiva è invece definita come l’insieme di persone di 15 anni o più. L’aumento delle forze lavoro spiega la crescita del tasso di attività (67,9%) nella fascia di età 15-64 anni.
Il numero medio degli occupati nel 2021 sale rispetto all’anno precedente a 475,4 mila unità, ma non tocca ancora il picco raggiunto nel 2019. Anche il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni, ovvero il rapporto tra occupati e popolazione attiva, sale leggermente al 65,5. L’area degli inattivi scende a 448,3 mila unità.
Posto che il numero delle persone in cerca di occupazione è aumentato in misura maggiore rispetto alle forze di lavoro, il tasso di disoccupazione si alza al 3,5%, lo stesso valore registrato nel 2019. Nel 2021 è scesa peraltro all’11,3% la disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni ed è diminuito al 2,6% anche il tasso riferito alla fascia di età tra 25 e 34 anni. La disoccupazione, che è aumentata maggiormente tra le donne (+0,9 punti) rispetto agli uomini (+0,2), si conferma comunque su livelli nettamente inferiori rispetto non solo all’Italia, ma anche alla media lombarda.
La risalita del tasso di attività complessivo è dovuta alla forte ripresa della componente femminile (+2,9 punti), in parte smorzata dalla diminuzione della componente maschile (-1,3 punti). Con questo movimento il tasso di attività femminile bergamasco si avvicina a quello lombardo, pur rimanendo al di sotto di questo, come storicamente succede. Il tasso di attività femminile è cresciuto anche in Italia e in Lombardia, ma in misura meno netta rispetto a Bergamo. Il tasso di attività maschile bergamasco, invece, si è mosso in controtendenza ai corrispondenti italiano e lombardo, i quali sono appunto aumentati.
Riguardo l’occupazione per posizione lavorativa, il lavoro dipendente rimane stabile sul livello medio del 2020, mentre è il lavoro indipendente a guadagnare terreno con 3 mila posizioni in più.
Commenta il presidente Mazzoleni: “Il 2021 ha visto il mercato del lavoro muoversi verso andamenti più naturali rispetto al periodo pandemico che l’aveva fortemente alterato. L’affacciarsi di nuove forze di lavoro non è stato completamente assorbito dal mercato, cosa che ha fatto salire il tasso di disoccupazione, tuttavia è positivo osservare che l’opposto è avvenuto nelle fasce di età più giovani. Da rimarcare inoltre l’aumento del tasso di attività femminile che si distacca così nettamente dalla media italiana, pur non raggiungendo ancora quella lombarda”.