Sabato 23 Novembre 2024
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Macchinari al primo posto per valore. Germania primo acquirente, ma quota Usa quella con maggiore crescita. In Turkmenistan bergamasco il 32% dell'export italiano.
Le esportazioni bergamasche tra il 2014 e il 2019 sono aumentate del 17% raggiungendo il valore di 16.156 milioni di euro. Un’elaborazione svolta dalla Camera di commercio sui dati Istat ha permesso di analizzare le caratteristiche merceologiche delle esportazioni della provincia, i loro mercati di destinazione e la loro evoluzione negli ultimi cinque anni.
Riguardo la categoria merceologica, i prodotti esportati da Bergamo verso tutti i paesi del mondo durante il 2019 vedono al primo posto, con una quota del 9% sul totale del valore annuo, le Altre macchine di impiego generale, seguite, con l’8% del totale, dai Prodotti chimici di base. Con quote comprese tra il 5% e il 6% del totale, vengono poi in ordine decrescente le Parti e accessori per autoveicoli, i Tubi in acciaio e le Altre macchine per impieghi speciali, le Macchine di impiego generale e gli Articoli in materie plastiche. Queste sette voci totalizzano il 43% del valore esportato durante l’anno.
Ciascuna di queste categorie merceologiche rappresenta una quota del totale italiano per la stessa tipologia che varia dal 3% (Macchine di impiego generale) al 9% (Prodotti chimici di base). I Tubi in acciaio spiccano con una quota del 14%.
Dal 2014 al 2019 sei delle sette citate categorie hanno avuto un’evoluzione positiva con punte del +23% per gli Articoli in materie plastiche e del +21% per le Parti e accessori per autoveicoli. L’unica categoria che ha subito una diminuzione è Tubi in acciaio, che è scesa del 16%. Se invece si considerano le variazioni assolute dei valori, le categorie che sono cresciute maggiormente sono Saponi e detergenti e Bevande (quasi 300 milioni di euro in più ciascuna); inoltre, con aumenti intorno ai 150 milioni di euro ciascuna: Parti e accessori per autoveicoli, Prodotti chimici di base, Articoli in materie plastiche, Macchine per la formatura dei metalli.
Le categorie che hanno invece registrato le più forti diminuzioni in valore assoluto sono la già citata Tubi in acciaio (-164 milioni di euro), Agrofarmaci (-49 milioni), Articoli di carta e di cartone (-44 milioni) e Libri (-36 milioni).
Le esportazioni bergamasche hanno contato nel 2019 per il 3,4% del totale nazionale. Quote significativamente sopra questo valore medio per categoria merceologica con almeno un milione di euro di valore sono espresse da Minerali metalliferi non ferrosi (64%), Batterie di pile e accumulatori elettrici (26%) e Fibre sintetiche e artificiali (24%). I Minerali metalliferi non ferrosi sono anche quelli che hanno avuto un maggiore incremento di quota nel periodo considerato. Se si prendono in esame le destinazioni, balza all’occhio la preminenza della Germania che, con un totale di 2.621 milioni di euro nel 2019, assorbe il 16% delle esportazioni bergamasche; seguono Francia (11%) e Stati Uniti (8%). Congiuntamente, questi tre paesi formano una quota di oltre un terzo del totale esportato da Bergamo. Per dare conto della metà delle esportazioni bergamasche occorre aggiungere Spagna, Regno Unito, Polonia e Paesi Bassi.
Come già detto, le esportazioni bergamasche sono cresciute del 17% tra il 2014 e il 2019. Ordinando i paesi per variazione assoluta, gli Stati Uniti occupano il podio con un incremento di 476 milioni (+56%), seguiti da Germania con 285 milioni (+12%), Francia con 268 milioni (+18%) e Spagna con 181 milioni (+28%). Gli incrementi delle esportazioni verso questi quattro paesi danno ragione della metà della variazione positiva complessiva. Per altro verso sono calate le esportazioni verso Russia (96 milioni, -36%), Brasile (59 milioni, -36%), Turchia (56 milioni, -20%), Regno Unito (53 milioni, -6%), Angola (52 milioni, -90%), Congo (48 milioni, -90%).
Tra il 2014 e il 2019, tra i paesi con almeno un milione di euro di esportazioni italiane, le quote bergamasche sono aumentate maggiormente in Turkmenistan (+27 punti), Isole Vergini americane (+18 punti), Saint Vincent e Grenadine (+11 punti) e Honduras (+8 punti). Questi paesi sono gli stessi verso cui la quota bergamasca sulle esportazioni italiane è particolarmente significativa, variando dal 32% del Turkmenistan all’11% dell’Honduras. Sono invece significativamente calate nel periodo considerato le quote bergamasche sul totale italiano per Angola (-12 punti), Congo (-11 punti) e Laos (-10 punti).