Venerdì 29 Novembre 2024
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
I dati di inizio 2022 evidenziano una sostanziale tenuta della produzione, anche se emergono i primi segnali di peggioramento. Si acuiscono le tensioni sul fronte dei prezzi.
Il primo trimestre 2022 conferma un livello della produzione manifatturiera in provincia di Bergamo decisamente superiore ai valori dell’anno precedente: la variazione tendenziale è pari al +8,4% per le imprese industriali con almeno 10 addetti e al +8% per quelle artigiane con almeno 3 addetti. Il confronto con il trimestre precedente evidenzia però i primi effetti delle mutate condizioni della congiuntura internazionale: la variazione congiunturale resta positiva per l’industria (+1,3%), pur in rallentamento rispetto ai ritmi precedenti, mentre l’artigianato registra un valore sostanzialmente nullo (-0,1%) dopo un anno e mezzo di crescita. I numeri indice della produzione, calcolati ponendo pari a 100 la media del 2010, rimangono comunque su livelli storicamente molto elevati (118,3 per l’industria e 110,4 per l’artigianato) e dimostrano come il sistema manifatturiero bergamasco abbia per il momento tenuto, nonostante lo shock sul lato dei costi sia stato importante. Le aspettative degli imprenditori, in particolare artigiani, evidenziano però un deterioramento del clima di fiducia, segnalando una forte incertezza sugli sviluppi futuri.
L’industria bergamasca nel primo trimestre del 2022 registra una crescita congiunturale della produzione del +1,3%, un valore ancora significativo benché inferiore agli incrementi che avevano caratterizzato il 2021. Tale risultato è però meno brillante di quello registrato in Lombardia, dove sia la variazione su base annua (+10,7%) sia quella rispetto al trimestre precedente (+1,8%) si attestano su valori superiori.
Il risultato dell’industria bergamasca è determinato in buona parte dalla performance del settore meccanico, di gran lunga prevalente dal punto di vista dimensionale, ma anche i comparti della siderurgia e della gomma-plastica evidenziano un elevato grado di resilienza. Maggiori difficoltà si riscontrano invece nei settori che afferiscono al sistema-moda, ancora lontani dai livelli pre-pandemia.
La produzione manifatturiera dell’artigianato in provincia di Bergamo mostra la prima battuta d’arresto dopo 6 trimestri consecutivi di crescita: la variazione congiunturale è infatti pari a -0,1%. Se il recupero a seguito della crisi del 2020 aveva visto una performance migliore delle imprese artigiane bergamasche, i primi tre mesi del 2022 registrano una maggiore difficoltà in provincia rispetto alla media regionale: in Lombardia la produzione artigiana aumenta infatti anche nel confronto congiunturale (+2%) oltre a registrare un incremento più marcato su base annua (+9,6%).
Aumenta l’occupazione delle imprese artigiane, con un saldo pari al +0,4% tra il numero di addetti a inizio e fine trimestre. Al di là delle oscillazioni trimestrali, dovute anche a fattori stagionali, il numero di addetti è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi due anni, andamento che si è però accompagnato alla progressiva riduzione della Cassa Integrazione (1,7% la quota di imprese che dichiara di farne uso nel primo trimestre 2022), ormai in linea con i valori precedenti al boom del 2020.
Gli imprenditori artigiani mostrano un significativo calo dei livelli di fiducia, acuendo una tendenza che si era peraltro già manifestata a fine 2021: le aspettative per il prossimo trimestre svoltano in territorio negativo sia relativamente alla produzione (-5 il saldo tra previsioni di aumento e diminuzione) sia in riferimento alla domanda interna (-7). Ancora positive invece, seppure di poco, le valutazioni in merito all’evoluzione della domanda estera (+3) e dell’occupazione (+2).
Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Considerati i rischi che comporta la complessa situazione geopolitica ed economica in corso, i risultati di questo primo trimestre dell’anno per il comparto manifatturiero superano le nostre attese. In realtà, poiché la rilevazione congiunturale si riferisce all’intero trimestre, non emerge la dinamica mensile, cioè la più recente evoluzione, ma questa traspare nel peggioramento delle aspettative degli imprenditori. Temiamo che i prossimi numeri non saranno così brillanti”.