Mercoledì 27 Novembre 2024
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Il peggioramento della congiuntura economica fa però già sentire i suoi effetti a livello nazionale
Gli ultimi dati disponibili per il mercato del lavoro in provincia di Bergamo evidenziano un proseguimento della fase di crescita occupazionale, in linea con quanto registrato anche in Lombardia. È quanto emerge da un’analisi della Camera di commercio sui microdati dell’indagine forze di lavoro di Istat elaborati da Unioncamere Lombardia. I dati si fermano alla prima metà dell’anno, ma se tale tendenza si dovesse confermare il tasso di occupazione in provincia per la fascia d’età tra i 15 e i 64 anni raggiungerebbe il 66% nel 2019 (era 65,7% nel 2018), mentre il tasso di disoccupazione registrerebbe una contrazione rispetto al valore del 4,9% del 2018.
Prendendo in considerazione i dati amministrativi del Quadrante del lavoro di Regione Lombardia, disponibili fino a settembre, il saldo tra avviamenti e cessazioni risulta positivo per circa 7.600 movimenti, in lieve peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per via del calo degli avviamenti (-3%) più accentuato di quello delle cessazioni (-1,5%). Tale dinamica è in parte compensata dalla crescita delle trasformazioni e si ricollega alla ricomposizione tra le diverse forme contrattuali innescata dalle modifiche normative degli ultimi anni (esonero contributivo per i giovani fino a 34 anni e cosiddetto “Decreto Dignità”). Il tempo indeterminato, oltre a beneficiare della trasformazione dei contratti temporanei, registra una significativa crescita degli avviamenti (+9,3%), mentre gli avviamenti a tempo determinato risultano stabili (+0,7%) dopo due anni di crescita. La forma contrattuale più penalizzata dalle nuove norme sembra quella della somministrazione, che vede diminuire di oltre un quarto gli avviamenti (-26,8%). L’apprendistato torna in auge come forma contrattuale privilegiata per l’inserimento dei giovani (+6,2%).
Un segnale meno positivo giunge dall’Osservatorio sulla Cassa Integrazione Guadagni Inps, che nei primi nove mesi del 2019 registra un aumento del 26,8% delle ore autorizzate dovuto principalmente alla componente straordinaria (+67,3%), riconducibile a una crisi aziendale nel settore dell’editoria; prosegue invece il calo della componente ordinaria (-16%). Opposto l’andamento in Lombardia con le ore straordinarie in calo, la crescita di quelle ordinarie e un dato complessivo sostanzialmente stabile.
Commenta questi dati il presidente Malvestiti: “Finora i dati complessivi del mercato del lavoro bergamasco non sembrano risentire del peggioramento della congiuntura economica, sebbene a livello nazionale qualche segnale di rallentamento occupazionale cominci a emergere. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se tale tendenza negativa si estenderà anche alla provincia di Bergamo.”