Giovedì 26 Dicembre 2024
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+0,2% per l’industria e +2,7% per l’artigianato, peggiorano le aspettative degli imprenditori.
I primi tre mesi del 2019 delineano un rallentamento per la produzione manifatturiera nella provincia di Bergamo: la variazione su base annua è infatti pari al +0,2% per le imprese industriali con almeno 10 addetti, mentre risulta ancora significativa per quelle artigiane con almeno 3 addetti (+2,7%); per entrambe si tratta comunque di una crescita meno intensa sia rispetto a quella dello scorso trimestre sia rispetto alla media del 2018. Se i livelli produttivi rimangono ancora superiori a quelli di un anno fa, le variazioni rispetto allo scorso trimestre, al netto degli effetti stagionali, evidenziano invece un segno negativo, che in questo caso risulta più marcato per l’artigianato
(-0,7%) rispetto all’industria (-0,3%).
L’industria bergamasca evidenzia un andamento meno brillante rispetto alla Lombardia, che su base annua cresce a ritmi superiori (+0,9%) e che conserva una variazione positiva anche rispetto al quarto trimestre 2018 (+0,4%). L’indice della produzione provinciale scende così a quota 107,9, mantenendo comunque un guadagno di 11 punti rispetto al minimo di inizio 2013, raggiunto in seguito alla crisi dei debiti sovrani.
Tra i settori maggiormente rappresentativi si segnalano i contributi positivi della meccanica e della chimica, mentre risultano in calo il tessile e la gomma-plastica.
Si mantiene più positiva la dinamica del fatturato, che registra un incremento significativo su base annua (+2%), sebbene in decelerazione rispetto al 2018, e che cresce anche nel confronto con il trimestre precedente (+0,4%).
Segnali negativi giungono in relazione agli ordini, dove quelli provenienti dal mercato interno evidenziano un calo su base annua (-0,4%), dopo essere cresciuti per tutto il 2018, mentre gli ordinativi dall’estero mantengono una variazione positiva (+1,5%), ma significativamente inferiore a quelle registrate nell’ultimo biennio.
Nonostante il rallentamento produttivo, prosegue la tendenza positiva dell’occupazione delle imprese industriali, con un saldo positivo tra ingressi e uscite pari al +0,4%.
Le aspettative degli imprenditori confermano il deterioramento del clima di fiducia, mostrando saldi tra previsioni di crescita e di diminuzione in peggioramento per tutte le variabili.
L’artigianato in provincia di Bergamo conferma una performance produttiva migliore su base annua rispetto al dato lombardo, che registra un calo del -0,3%, ma tale risultato è frutto della maggiore crescita dei trimestri scorsi, mentre su base trimestrale la variazione negativa è allineata a quella regionale (-0,5%). L’indice della produzione artigiana provinciale scende quindi a 102,6, sostanzialmente in linea con i valori precedenti alla crisi dei debiti sovrani, non ancora recuperati a livello regionale. Non rallenta invece il fatturato, che registra una crescita significativa (+6,1% su base annua), e anche gli ordini interni mantengono una variazione positiva (+2,6%); diminuiscono gli ordini esteri (-0,5%), che rappresentano però una quota marginale sul fatturato complessivo. Il saldo occupazionale risulta leggermente positivo (+0,1%), ma al netto degli effetti stagionali si conferma la tendenza declinante del 2018. Il quadro congiunturale dell’artigianato è quindi caratterizzato da luci e ombre, che si riflettono in un andamento incerto delle aspettative: peggiorano quelle su domanda estera e interna, mentre sembrano stabilizzarsi quelle sulla produzione; migliorano infine le previsioni occupazionali.
Dopo un 2018 negativo, prosegue il calo di fatturato nel commercio al dettaglio (-0,7% su base annua), anche se il risultato negativo del trimestre potrebbe essere stato influenzato dalla cadenza della Pasqua; le aspettative degli imprenditori, a differenza degli altri comparti, risultano in miglioramento.
Il recente rallentamento congiunturale non sembra invece riguardare i servizi, che proseguono la tendenza positiva degli ultimi anni: il fatturato cresce infatti del +2,5% su base annua, anche se dalle aspettative emerge qualche elemento di preoccupazione.
“I dati del 1° trimestre 2019 sono in frenata, – commenta il presidente della Camera di commercio di Bergamo Paolo Malvestiti. La produzione industriale e artigiana rispetto al trimestre precedente si colloca in territorio negativo. Nel momento in cui il commercio internazionale diventa più problematico, le caratteristiche dell’economia lombarda fortemente internazionalizzata, che finora hanno costituito una virtù, rischiano di diventare un freno. Volgendo lo sguardo al futuro, possiamo quanto meno attenderci un miglioramento nella seconda parte dell’anno, se – come pare – la fase più negativa del commercio internazionale può ritenersi alle spalle. Ci sono diversi fattori che sostengono questa visione positiva, come le buone prestazioni dell’economia statunitense, la politica di sostegno della domanda attuata dalla Cina, il fatto che in Germania i problemi del mercato automobilistico sono in fase di ridimensionamento. Non vanno peraltro dimenticate alcune variabili politico-economiche internazionali che ancora possono agire in senso opposto.”