Giovedì 26 Dicembre 2024
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Nel secondo trimestre -2,4% per l’industria e -1,1% per l’artigianato, pesa la frenata del commercio mondiale
I segnali di rallentamento emersi nei primi tre mesi del 2019 vengono confermati nel secondo trimestre e, dopo tre anni e mezzo di variazioni positive, il confronto con i livelli produttivi di un anno fa assume segno negativo: -2,4% per le imprese industriali con almeno 10 addetti e -1,1% per quelle artigiane con almeno 3 addetti. Al netto degli effetti stagionali, la produzione risulta in calo anche rispetto al trimestre precedente, con intensità simile per industria (-1%) e artigianato (-1,3%): si tratta della seconda diminuzione congiunturale consecutiva.
L’industria bergamasca registra una performance peggiore rispetto alla media regionale, come avviene da un anno a questa parte, ma la perdita produttiva su base annua è confermata anche a livello lombardo (-0,9%); considerando invece le variazioni congiunturali, il calo provinciale risulta allineato con quello evidenziato in Lombardia (-1,2%). L’indice della produzione industriale a Bergamo, dopo la fase di intensa crescita del biennio 2016-2017 e la sostanziale stabilità del 2018, evidenzia un andamento calante nella prima metà del 2019, attestandosi a quota 106,3 (2010=100).
A livello settoriale pesa la flessione della meccanica, che rappresenta una parte importante del tessuto produttivo provinciale e regionale e che aveva trainato la crescita degli anni scorsi; negativo anche il contributo del tessile, mentre tra i settori che continuano a evidenziare variazioni positive si segnalano la chimica e la siderurgia.
Il fatturato si mantiene sui livelli di un anno fa (+0,1%), ma è evidente il rallentamento rispetto ai tassi di crescita precedenti; inoltre rispetto ai primi tre mesi dell’anno la variazione assume segno negativo (-0,3%).
Dal fronte degli ordinativi provengono segnali contrastanti: se quelli interni mostrano una ripresa (+1,4% la variazione su base annua) dopo lo stop del primo trimestre, diminuzioni sensibili si registrano invece per gli ordini esteri (-1,8%). Dopo aver mantenuto negli anni scorsi un ruolo importante nel compensare la debolezza della domanda interna, il commercio internazionale, che risente degli effetti di una serie di fattori geo-politici avversi, sembra quindi il principale responsabile della recente flessione della produzione industriale.
La battuta d’arresto della produzione sembra iniziare ad avere effetti anche sull’occupazione delle imprese industriali, che finora aveva mantenuto una tendenza positiva: il saldo del numero di addetti tra inizio e fine trimestre risulta infatti leggermente negativo (-0,1%).
Le aspettative degli imprenditori rimangono improntate al pessimismo e non sembrano scommettere su una ripresa nella seconda parte dell’anno.
Nell’ultimo anno l’artigianato manifatturiero bergamasco aveva sempre evidenziato risultati migliori rispetto alla media regionale, ma in questo trimestre ciò non avviene: la Lombardia mostra infatti una variazione leggermente positiva sia su base annua (+0,3%) sia rispetto al trimestre precedente (+0,2%). Il calo registrato in provincia porta invece l’indice della produzione artigiana a quota 100,8 (2010=100), con una perdita di 2,5 punti rispetto al quarto trimestre 2018; rimane comunque significativo il recupero mostrato dall’indice a partire dal 2013, all’uscita della crisi dei debiti sovrani, che ha consentito all’indice il ritorno ai livelli del 2010, obiettivo non ancora raggiunto in Lombardia. Il fatturato delle imprese artigiane evidenzia, su base annua, un incremento ancora significativo (+1,9%), ma tale risultato è il frutto della crescita dei trimestri precedenti, mentre rispetto al primo trimestre la variazione risulta sostanzialmente nulla (+0,1%); gli ordini interni registrano anch’essi un segno positivo su base annua (+1%), in evidente rallentamento però rispetto ai trimestri precedenti. Il deterioramento del quadro congiunturale si riflette nelle aspettative degli imprenditori artigiani, che evidenziano un peggioramento per tutte le variabili considerate (produzione, domanda interna, domanda estera, occupazione).
Nel secondo trimestre 2019 aumenta il fatturato delle imprese bergamasche attive nel commercio al dettaglio (+0,8% su base annua), dopo tre segni negativi consecutivi: è presto però per capire se tale crescita rifletta una maggiore spesa delle famiglie per i consumi o se sia dovuta semplicemente a effetti di calendario legati alla cadenza della Pasqua.
Decisamente positivo, invece, il risultato archiviato dalle imprese dei servizi, che registrano un incremento su base annua (+3,4%) in accelerazione rispetto sia al trimestre precedente che alla media del 2018.
Commenta così il presidente Malvestiti: “I risultati dell’indagine congiunturale marcano una tendenza non positiva dopo una situazione di rallentamento già osservata nel precedente trimestre. Ora appare consolidarsi con la Lombardia che segue l’Eurozona da vicino e una decelerazione congiunturale che ha riguardato i quattro motori d’Europa, ovvero la Lombardia, il Baden-Württemberg, il Rhône-Alpes e la Catalogna.”