Venerdì 22 Novembre 2024
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Gli imprenditori sono più pessimisti: l’inflazione tarda a rientrare e i consumi non ripartono, anche per la maggiore tendenza al risparmio delle famiglie
Nel secondo trimestre del 2024 si registra un rallentamento della dinamica positiva evidenziata dal terziario bergamasco negli ultimi tre anni, sebbene di intensità diversa nei due principali settori: i servizi rimangono infatti in espansione, sebbene con una variazione di fatturato su base annua che si riduce al +1,6%, mentre il commercio al dettaglio svolta in negativo archiviando un calo del -2,8%. Tale risultato conferma la migliore perfomance dei servizi negli ultimi anni, come evidenziato dall’andamento dell’indice, che ha raggiunto quota 132,7 (2015=100) con un incremento di circa 27 punti rispetto al periodo pre-Covid, mentre il commercio al dettaglio scende a 113,3, mantenendo un guadagno di circa 11 punti rispetto al 2019. L’andamento del fatturato del comparto commerciale è stato inoltre favorito dai prezzi, che in questo trimestre tornano a crescere in misura significativa (+2,8% congiunturale): al netto di questo effetto i volumi di vendita risultano in calo già da tempo. La spinta dei listini è stata meno marcata nei servizi, sebbene anche in questo caso l’inflazione tardi a manifestare chiari segnali di discesa (+1,3% la variazione congiunturale, in linea con gli ultimi trimestri). Il percorso “a ostacoli” di rientro dell’inflazione, oltre alla maggiore propensione al risparmio dei consumatori, che al momento sembrano sfruttare il recupero di potere d’acquisto più per ricostituire i propri livelli di ricchezza erosi dall’inflazione piuttosto che per incrementare i consumi, sono probabilmente alla base del peggioramento delle aspettative degli imprenditori.
Le imprese bergamasche dei servizi con almeno 3 addetti archiviano una crescita di fatturato pari al +1,6% su base annua, in ridimensionamento rispetto a quanto registrato nei primi tre mesi dell’anno (+2,6%) e nel 2023 (+4,9% la crescita media annua). Leggermente diversa la dinamica evidenziata dalle variazioni congiunturali, che essendo calcolate rispetto al trimestre precedente offrono un’indicazione della tendenza più recente: nel secondo trimestre la crescita si attesta al +0,4% dopo la stagnazione del primo trimestre (+0,1%). Al di là delle oscillazioni trimestrali, l’andamento dell’indice del fatturato conferma un rallentamento nella prima parte del 2024 dopo la crescita più robusta degli anni precedenti.
Un’analisi dell’andamento dei sotto-settori, per quanto da considerare con cautela per via della limitata numerosità campionaria, aiuta a comprendere le cause di questa frenata, che sembra dovuta all’esaurirsi della spinta fornita dalle attività di alloggio e ristorazione; continuano a crescere invece i servizi alle imprese.
Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “L’inflazione nei Paesi europei è scesa, ma non ha ancora stabilmente raggiunto l’obiettivo del 2% della BCE. La temuta recessione è stata per il momento scongiurata, tuttavia l’incertezza aumenta, l’economia risente dell’alto costo del denaro e i consumatori aumentano la propensione al risparmio comprimendo i consumi. Gli imprenditori esprimono ora una minore fiducia, visto che il percorso di rientro dell’inflazione e della crescita del potere d’acquisto ha tempistiche incerte”.