Venerdì 15 Novembre 2024
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A crescere sono soprattutto le attività professionali tecniche e scientifiche, quelle finanziarie e assicurative, oltre ai servizi di informazione e comunicazione.
Al 30 giugno 2024 in provincia di Bergamo erano 90.877 sedi di imprese registrate e 82.833 le imprese attive. Rispetto a un anno prima queste sono calate di 239 posizioni, proseguendo con un -0,3% il calo in atto da due anni.
Rispetto a un anno fa, tutti i settori hanno registrato cali, in particolare manifattura, commercio e costruzioni, con l’eccezione dei servizi che registrano un generale aumento (+1,6%). Nello specifico, hanno contribuito a questa crescita le attività professionali tecniche e scientifiche, le attività finanziarie e assicurative, i servizi di informazione e comunicazione, le attività artistiche, le altre attività di servizi, l’istruzione, la sanità e assistenza sociale, le attività di noleggio e agenzie di viaggio e le attività immobiliari. Continuano invece a calare l’alloggio e la ristorazione, il trasporto e magazzinaggio.
Le imprese iscritte più numerose del periodo sono dei servizi complessivamente considerati, che hanno avuto 438 nuove imprese, valore che rapportato al numero delle registrate dà un tasso di natalità pari a 1,2%. A seguire, in ordine di numerosità, le costruzioni, il commercio, la manifattura e l’agricoltura.
Rispetto alla nati-mortalità delle imprese, il secondo trimestre dell’anno si chiude con un saldo tra iscrizioni e cessazioni complessive positivo (+87 unità). Il saldo, depurato dalle cessazioni d’ufficio, risulta ancora più positivo (+431).
Rispetto alla forma giuridica, le società di capitali si confermano il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale (+1,5%), mentre le imprese individuali e le società di persone flettono.
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “I dati dell’anagrafe camerale mostrano per il secondo trimestre dell’anno un quadro che testimonia la vivacità del tessuto imprenditoriale bergamasco. Il saldo positivo tra nuove aperture e chiusure è particolarmente evidente nel settore dei servizi, come è stato nei due trimestri passati. Proprio in questo settore aumentano anche le consistenze delle imprese attive. A crescere sono soprattutto le attività basate su conoscenza e innovazione, segnale che c’è un aumento della domanda per questa tipologia di servizi” .