Mercoledì 18 Dicembre 2024
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A crescere sono soprattutto attività artistiche e sportive, istruzione, servizi di informazione e comunicazione e attività finanziarie e assicurative.
Al 31 marzo 2024 in provincia di Bergamo erano 90.790 le sedi di imprese registrate e 82.614 le imprese attive. Rispetto a un anno prima queste sono calate di 235 posizioni, proseguendo con un -0,3% il calo in atto da sette trimestri consecutivi.
Rispetto a un anno fa, tutti i settori hanno registrato cali, in particolare commercio e manifattura, con l’eccezione dei servizi che registrano un generale aumento (+1,6%). Nello specifico, hanno contribuito a questa crescita le attività artistiche e sportive, l’istruzione, i servizi di informazione e comunicazione, le attività finanziarie e assicurative, la sanità e assistenza sociale, le attività professionali tecniche e scientifiche, il noleggio, il trasporto e magazzinaggio, le altre attività di servizi e le attività immobiliari. Continuano invece a calare l’alloggio e la ristorazione.
Rispetto alla nati-mortalità delle imprese, il 1° trimestre dell’anno si chiude con un saldo tra iscrizioni e cessazioni complessive negativo (-648 unità), cosa che normalmente accade nel primo trimestre quando vengono contabilizzate le numerose cessazioni che, per motivi fiscali e contabili, si concentrano alla fine dell’anno. A influire su questo dato, oltre alle dinamiche amministrative, sono poi le cessazioni d’ufficio; infatti il saldo, depurato da queste ultime, risulta sensibilmente meno negativo (-141).
Le 106.990 localizzazioni attive tra sedi e unità locali, aumentate rispetto a un anno fa (+138), impiegano 422.608 addetti (di cui 357.081 dipendenti e 65.527 indipendenti). Tutti i settori economici, a parte l’agricoltura, riscontrano incrementi di addetti totali nelle localizzazioni attive. I servizi registrano complessivamente l’aumento maggiore, trainati da trasporto e magazzinaggio, alloggio e la ristorazione, attività professionali, tecniche e scientifiche, noleggio e agenzie di viaggio. Dopo i servizi, registrano gli aumenti maggiori la manifattura, le costruzioni e il commercio.
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “L’anagrafe camerale nel primo trimestre dell’anno mostra un dinamismo sostenuto di aperture e chiusure. Le consistenze complessive sono calate ma, come per il precedente periodo, i servizi fanno eccezione grazie alla spinta delle attività ad alto valore aggiunto. Segno negativo mostrano invece il commercio e la manifattura industriale e artigianale”.