Sabato 2 Novembre 2024
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La diminuzione bergamasca è doppia rispetto a quella della Lombardia. Negativi i principali settori dell’export provinciale. In calo i primi cinque paesi di destinazione
Il valore delle esportazioni di Bergamo nel trimestre considerato è sceso a 3.726 milioni di euro (‑6,4% su base annua contro variazioni del -3,0% in Lombardia e del -1,9% in Italia). Nel trimestre le importazioni sono state pari a 2.287 milioni (-5,6% tendenziale contro -5,0% in Lombardia e -5,9% in Italia). Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.439 milioni, inferiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (1.556 milioni).
La flessione delle esportazioni bergamasche nel trimestre si è approfondita dall’ultimo trimestre, accentuando il movimento negativo registrato dal territorio lombardo, che con una variazione del ‑3% è già peggiore rispetto all’intero Nord-ovest (-2,2%) e Nord-est (-2,5%).
In calo tutti i settori trainanti dell’export provinciale: macchinari (880 milioni, ‑2,5%), prodotti chimici (581 milioni, -1,5%), metalli di base (500 milioni, -12,6%), articoli in gomma (367 milioni, ‑5,9%), mezzi di trasporto (326 milioni, -9%), apparecchi elettrici (235 milioni, -15,6%), oltre al tessile e abbigliamento (225 milioni, -8,8%). Stabili solo i prodotti alimentari (216 milioni +0,1%).
Nel trimestre in esame l’export di Bergamo per area geografica di destinazione registra un calo tendenziale verso l’area UE 27 post Brexit (-3,9%), nonché l’Eurozona (-3,2%). I mercati Extra UE sono in calo ancora maggiore (‑9,7%), dovuto all’effetto combinato di una diminuzione verso America centro-meridionale, Asia orientale, America settentrionale e Asia centrale.
Scendono le esportazioni verso i primi cinque maggiori paesi di destinazione delle merci bergamasche: Germania (-2,2%), Francia (‑4,1%), Stati Uniti (-7,6%), Spagna (-9,9%) e Regno Unito (-18%). Congiuntamente rappresentano una quota del 46% sul totale esportato nel trimestre. Segnano un recupero Polonia (+2,5%), Paesi Bassi (+8,8%) e Svizzera (+5,2%).
A partire dal febbraio 2020 il Regno Unito è uscito dall'Unione Europea. Per assicurare il confronto con l’anno precedente si è utilizzato l’aggregato UE27, senza il Regno Unito. Analogamente sono stati ricalcolati gli aggregati Paesi europei non UE e Paesi extra UE.
L’Istat segnala infine che, nel contesto dell’emergenza Covid-19, la rilevazione Extrastat non ha registrato criticità, mentre la rilevazione Intrastat ha registrato un calo delle dichiarazioni pervenute per i mesi di febbraio e di marzo. I dati territoriali di esportazione del primo trimestre 2020 potranno perciò essere oggetto di revisione quando si renderanno disponibili tutte le dichiarazioni Intrastat.
“Gli effetti della crisi coronavirus” – commenta il presidente Mazzoleni – “si fanno sentire pesantemente anche sulle esportazioni bergamasche. Il valore delle categorie merceologiche portanti per il nostro export è calato sensibilmente rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. Come testimoniano le aspettative degli imprenditori raccolte dall’indagine congiunturale appena conclusa, il rischio tangibile è quello di un secondo trimestre 2020 in ulteriore peggioramento.”