Sabato 22 Febbraio 2025
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Tra i servizi crescono le attività finanziarie e quelle scientifiche. Stabili le costruzioni, artigianato in flessione
A fine 2024 la provincia di Bergamo contava 90.939 sedi di imprese registrate e 82.653 imprese attive, dato in aumento di 138 unità, pari al +0,2%, rispetto all'anno precedente, in controtendenza rispetto alla Lombardia (-0,6%) e all’Italia (-0,9%).
Rispetto a un anno fa, quasi tutti i settori hanno registrato cali, in particolare manifattura, commercio e agricoltura, ma non i servizi che registrano un generale aumento (+1,9%). Nello specifico, hanno contribuito alla crescita le attività finanziarie e assicurative, le attività professionali tecniche e scientifiche, le attività di noleggio e agenzie di viaggio, la sanità e assistenza sociale, le altre attività di servizi e, infine, l’alloggio e la ristorazione. Tra i servizi sono calati lievemente il trasporto e magazzinaggio. Le costruzioni sono invece rimaste sostanzialmente stabili.
Delle 5.296 imprese iscritte nell’anno le più numerose sono dei servizi complessivamente considerati, che hanno avuto 1.819 nuove imprese, valore che rapportato al numero delle registrate dà un tasso di natalità pari a 6,1%. A seguire, in ordine di rilevanza, le costruzioni, il commercio, la manifattura e l’agricoltura. Di contro, le cessazioni sono state 5.809, in calo rispetto all’anno precedente.
Il saldo tra aperture e chiusure dell’anno risulta negativo, principalmente a causa delle cessazioni d’ufficio, provvedimenti della Camera di Commercio per cancellare posizioni non più operative. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni effettive risulta invece positivo (+483).
La dinamica demografica a livello comunale evidenzia che l'8% dei comuni bergamaschi, pari a 20 unità, non ha registrato alcuna nuova iscrizione nell'anno appena trascorso. La quasi totalità di questi comuni si concentra nelle aree montane della provincia. Per confronto, il numero di comuni con natalità zero era 13 dieci anni fa e 11 vent'anni fa. A livello regionale, i comuni senza nuove iscrizioni nel 2024 sono stati 103.
Commenta i risultati il segretario generale M. Paola Esposito: “Nel quarto trimestre la lieve crescita delle imprese testimonia di un certo dinamismo. Nel bilancio complessivo dei dodici mesi appena conclusi, i servizi a elevato contenuto conoscitivo emergono come il settore trainante, registrando il numero maggiore di nuove iscrizioni e contribuendo a un saldo positivo tra aperture e chiusure effettive. Preoccupa tuttavia la costante flessione del manifatturiero, che prosegue un trend negativo ormai decennale”.