Il porfiroide viene estratto in alta Val Brembana. Da un punto di vista petrografico si tratta di una metarenaria costituita da silicati che gli conferiscono ottime caratteristiche tecniche. Mostra elevati valori di resistenza meccanica. Sono significativi i valori di resistenza a flessione, al gelo e all'usura, che ne fanno un materiale ideale per esterni.
I modesti valori di usurabilità e alterabilità indicano un'ottima durevolezza al punto che il materiale posato non richiede interventi di manutenzione. Caratteristica è la sua spiccata predisposizione allo spacco naturale in lastre di spessore ridotto, detta clivaggio, e acquisita in seguito agli ingenti sforzi compressivi connessi con la formazione delle Alpi. La presenza di strutture planari sede di sfaldatura preferenziale permette la lavorazione a spacco della pietra fino all'ottenimento di lastre di sottile spessore. L'utilizzo tipico del porfiroide è quello per copertura, in cui le pregevoli caratteristiche estetiche vengono coniugate con le ottime proprietà strutturali e meccaniche. Sono disponibili svariati formati di lastre (dette piode), che permettono la realizzazione di pose diverse in funzione dell'inclinazione delle falde del tetto, delle condizioni climatiche e delle tecniche costruttive. La modesta usurabilità del materiale lo rende particolarmente appropriato anche all'utilizzo per pavimentazioni, non solo per aree pedonali ma anche per zone a elevato flusso di traffico.
Ne esistono due varietà:
- Porfiroide grigio scuro (ardesia di Valleve) — Deriva da rocce triassiche (225 milioni di anni) appartenenti alla formazione di Wengen. La tipica caratteristica del porfiroide grigio scuro, rispetto al resto della formazione di Wengen affiorante nelle Grigne, in Val di Scalve, o nelle Dolomiti, è la composizione mineralogica, ricca di silicati.
- Porfiroide grigio (ardesia di Branzi) — Si estrae da affioramenti della formazione di Collio che risale al Permiano (all'incirca 290-280 milioni di anni fa) e deriva da antichi depositi fluviali e lacustri, cioè sabbie e fanghi, che nel tempo si sono consolidati fino a diventare rocce. Mostra un colore grigio-azzurro, variabile da toni chiari a toni scuri.